Sono 1.438 i lotti, tra filatelia, storia postale e letteratura, che il 18 maggio a partire dalle ore 10 l’azienda Vaccari metterà in asta pubblica, quindi con presenza in sala. In alternativa, ci si potrà collegare attraverso il portale Bid inside con modalità “live”.
Il catalogo digitale è scaricabile o sfogliabile dal sito aziendale; già è possibile dare alcune anticipazioni. Negli Antichi Stati, ad esempio, “si possono ammirare importanti annullamenti di Napoli e Province Napoletane o di Modena”, annota Valeria Vaccari. “C’è poi la prima parte di una raccolta di posta militare incentrata sulla Grande guerra; comprende anche le corrispondenze dei prigionieri e con l’estero”.
Si fa notare la sezione “Lotti e collezioni”. “Offre molti insiemi interessanti, che richiedono un attento esame. Spiccano una collezione molto avanzata di Colonie che va dal 1912 al 1942 con le maggiori rarità del periodo; una quasi completa sulla IV Emissione di Sardegna; una specializzata inerente alle tavole dell’1 pence nero (il «Penny black»), dell’1 rosso e del 2 azzurro; un gruppo di corrispondenze degli anni dal 1851 al 1874 tra il Regno di Sardegna poi d’Italia e la Svizzera. Alcune proposte si focalizzano su tematiche specifiche e sono insiemi difficilmente ripetibili”.
Quanto alla letteratura, “è il frutto di una scelta compiuta all’interno di alcune biblioteche che abbiamo rilevato recentemente. Vi sono libri e cataloghi che non vedevo proposti da un po’ di tempo. Spero che trovino la giusta collocazione”.
Le richieste per partecipare da remoto e le offerte potranno essere accettate fino alle ore 17 di venerdì 17 maggio. Già a partire dal 26 aprile il materiale sarà disponibile per la visione su appuntamento presso gli uffici di Vignola (Modena).
Non c’è solo il 25 aprile italiano. Il Portogallo, infatti, ricorda la stessa giornata ma del 1974, quando finalmente si liberò dalla propria dittatura. A mezzo secolo dai fatti, il 28 marzo, ha emesso due serie celebrative, entrambe concretizzate dall’Atelier Pendão & Prior. Una, stampata su carta completamente riciclata, propone il risveglio dell’arte popolare. È costituita da sei francobolli con nominali da 0,65 euro che citano esempi di fotogiornalismo, design grafico, illustrazioni, graffiti, foto e pittura murale. L’altro titolo, una congiunta, è stato lanciato contemporaneamente anche in Angola e Capo Verde. Ogni Paese (tagli rispettivamente da 0,65 e 1,30 euro, 800 e 1.200 kwanza, 40,00 e 60,00 escudi) ha proposto due rappresentazioni dei fiori che hanno caratterizzato la cosiddetta Rivoluzione dei garofani. Tra le iniziative collegate, la mostra “Do Cabo zero à liberdade”, allestita presso la Fundação portuguesa das comunicações. Presenta documenti, attrezzature e mobili delle Poste e telecomunicazioni risalenti ai tempi delle intercettazioni telefoniche, delle verifiche postali e dell’impiego delle cartevalori come mezzo di propaganda.
I quarantuno anni di attività non valgono un francobollo ma, senza dubbio, possono essere celebrati attraverso un servizio marcofilo gestito da Poste italiane. È quanto accadrà il 21 aprile dalle ore 12.30 alle 17.30 nello spazio allestito in via Taboga 212 a Gemona del Friuli (Udine). Al centro dell’attenzione, la Fratelli Delle Case.
Si occupa di articoli sportivi, come spiegano i diretti interessati. La storia imprenditoriale è cominciata all’inizio degli anni Settanta, quando il padre, nonostante il lavoro impegnativo di autotrasportatore, seguì l’interesse per il ciclismo e fondò un gruppo di atleti amatoriali coinvolgendo in questa avventura amici, parenti e conoscenti, nonché i quattro figli cui ha trasmesso passione e spirito agonistico. Uno dei quali, Valter, ha gareggiato fino alle Olimpiadi di Mosca del 1980. Insomma, attività lavorativa ed esperienza sul campo, la cui fusione è stata concretizzata con un primo negozio nella vicina Majano, poi quello nuovo dove domenica si svolgerà la festa con l’annullo.
Il Brasile? Fu il secondo Paese indipendente a emettere cartevalori postali. Lo ricorda la Germania attraverso un dentello da 0,85 euro emesso il 4 aprile per la “Giornata del francobollo”. L’immagine porta il nome di Hanno Schabacker. Dopo aver proclamato l’indipendenza dal Portogallo nel 1822 e incoronato come primo imperatore Dom Pedro, l’élite dominante cercò lo sviluppo economico. A ciò si aggiunse l’emissione sorprendentemente precoce, perché il sistema postale era molto importante. È del 1842 il decreto che stabiliva tariffe postali uniformi in tutto il territorio. L’1 agosto 1843 apparvero tre tagli da 30, 60 e 90 reis: vennero soprannominati “occhi di bue” per la loro immagine insolita che ricorda i bulbi oculari del bestiame; oggi sono considerati tesori della filatelia. Il tributo teutonico, stampato in foglio da dieci o nel foglietto che ha coinvolto anche Bettina Walter, enfatizza il particolare dell’unica lettera conosciuta che riporta tutti e tre i nominali; gode di una reputazione leggendaria e allo stesso tempo documenta il primo utilizzo di una serie completa nel continente americano. Questa venne annullata il 22 agosto 1843 a Rio de Janeiro; il plico fu spedito con un veliero nella città portuale di Santos, a circa cinquecento chilometri più a sud. Acquistato nel 1956 da uno sconosciuto collezionista locale, il reperto è arrivato nelle mani del famoso filatelista tedesco-brasiliano Rolf Harald Meyer nel 1975 e ha trovato un nuovo proprietario nel 2007.
Orlando Orlandi Posti nacque a Roma il 14 marzo 1926. Dopo l’8 settembre 1943 aderì al Partito d’azione e fu uno degli animatori dell’Associazione rivoluzionaria studentesca italiana. Il 3 febbraio 1944 salvò i suoi compagni da una retata dei tedeschi nel quartiere Montesacro, ma cadde nelle mani delle Ss. Rinchiuso nel carcere di via Tasso, fu fucilato il 24 marzo alle Fosse ardeatine.
Di lui rimangono le testimonianze spedite dal carcere, raccolte nel libro “Roma ‘44” (Donzelli, 390 pagine, 15,00 euro). Nel buio della prigione, torturato, morso dalla fame, tra momenti di sconforto e abbattimento e altri di improvvisa speranza e fiducia, in cui si slancia in piani di studio e di lavoro per il futuro, cerca il contatto con l’esterno, con la madre, con la fidanzata Marcella. E allora scrive, racconta di sé, di quello che sta vivendo, di quello che prova, e lo fa sfruttando pezzetti di carta che nasconde nella biancheria da lavare. I piccoli fogli, delle corrispondenze, che compongono questo diario sono la testimonianza di una apparente, drammatica, “quotidianità”.
La vicenda è stata portata alla luce dalla Fondazione archivio diaristico nazionale onlus di Pieve Santo Stefano (Arezzo) e pubblicata una prima volta nel 2004 con la curatela di Loretta Veri. La nuova edizione è arricchita dagli interventi della stessa specialista e degli storici Camillo Brezzi e Umberto Gentiloni Silveri; inoltre, offre un’introduzione firmata da Alessandro Portelli, che a quei tragici eventi del 1944 ha dedicato il volume “L’ordine è già stato eseguito”.
La Federazione sportiva svizzera di tiro ha raggiunto i due secoli; con i suoi 130mila membri, rappresenta, nel comparto, il quinto sodalizio del Paese. Paese che gli ha dedicato un francobollo da 1,20 franchi. Dovuto a Erich Brechbühl, propone il classico bersaglio; mostra sei fori, quattro dei quali che lo centrano. Il dentello sarà in prevendita dal 25 aprile, arrivando ai restanti sportelli il 2 maggio.
Diverse le curiosità rivelate. Nel 1937, ad esempio, gli atleti tornarono a casa dalla Finlandia con un premio vivente per il primo posto conquistato nel tiro con carabina militare ai Campionati mondiali. Si trattava di un cucciolo d’orso, cui fu dato il nome Ameko, composto dalle iniziali dei nomi dei vincitori; visse fino al 1942 nello zoo di Zurigo.
Ai Giochi di Tokyo del 2021 Nina Christen ha conquistato una medaglia d’oro e una di bronzo per la carabina ad aria compressa e le tre posizioni. È stato un esito storico, poiché l’allora ventisettenne è risultata la prima connazionale a raggiungere la vetta olimpica. L’ultima affermazione in tale contesto risaliva al 1948 con Emil Grünig.
La Nazionale ora conta sedici donne e nove uomini; nelle manifestazioni giovanili di allenamento presso gli impianti regionali attualmente risultano, nell’ordine, ventidue e dieci.
Per trenta mesi sarà Atitech ad occuparsi della manutenzione sull’intera flotta di “B-737-400”, velivoli in uso presso la compagnia aerea del gruppo Poste italiane, Poste air cargo. “È il consolidamento di una partnership”, ha commentato il presidente e amministratore delegato della stessa Atitech, Gianni Lettieri. La collaborazione, infatti, è iniziata oltre un decennio fa. Negli ultimi due anni ha completato oltre trenta interventi manutentivi pesanti ed è in grado di realizzare qualsiasi tipo di operazione, fra cui la conversione da velivolo passeggeri a merci negli hangar di Napoli Capodichino. Nell’impianto partenopeo e in quello di Roma Fiumicino la ditta fornisce servizi per la manutenzione di base, la progettazione tecnica, le soluzioni di design aeronautico e le attività di officina. I suoi nove hangar accolgono un parco clienti di oltre cento interlocutori tra compagnie aeree, enti istituzionali e governativi.
Nuovo appuntamento della Francia con la ricostruzione della parigina Notre-Dame dopo l’incendio del 15 aprile 2019. Dal 2020, il Paese ha dedicato ogni anno un’emissione ai suoi tesori. La tappa attuale data 15 aprile (il 12 la prevendita) ed è l’ultima: la riapertura della sede è prevista per dicembre. Il blocco costa 1,96 euro e porta il nome di Sarah Bougault, la quale ha lavorato su foto di Pascal Lemaître.
L’attenzione è stata fissata sulla struttura portante: sostiene la copertura in piombo che protegge le volte dalle intemperie. Invisibile a fedeli e visitatori, è lunga cento metri e alta dieci; fu costruita nei secoli XII e XIII. Subì diverse riparazioni durante il Medioevo, la principale delle quali risale al 1378. Nel XIX, gli architetti Jean-Baptiste-Antoine Lassus ed Eugène Viollet-le-Duc la restaurarono e costruirono una nuova guglia.
Dopo il disastro di cinque anni fa, la decisione di rifarla in modo quasi identico. Lo studio approfondito e la datazione dei resti carbonizzati sono stati condotti da una sessantina di ricercatori specializzati nel legno, dagli archeologi ai climatologi. Allo stesso tempo, esperti hanno esaminato i documenti e le note di calcolo che consentono ai carpentieri di stabilire la disposizione dei diversi pezzi. Per l’obiettivo, circa millequattrocento querce provenienti dai boschi nazionali sono state potate utilizzando una tecnica mista che unisce segatura meccanica e squadratura manuale. Prima di essere trasportate sul posto, le parti del telaio sono state assemblate a terra per verificarne la precisione.
Con il completamento di tale impalcatura, la cattedrale ritrova la sagoma leggendaria, stagliata contro il cielo di Parigi.
Lettere anonime estremamente personali. È l’estrema sintesi del film “Cattiverie a domicilio”, segnalato dal lettore di “Vaccari news” Matteo Bottari e da domani sul grande schermo. Vede in regia Thea Sharrock.
La storia -inconsueta, ma vera- è ambienta lungo il 1922 in una cittadina affacciata sulla costa meridionale del Regno Unito, teatro di un farsesco e a tratti sinistro scandalo. Segue le vicende di due vicine di casa: Edith Swan (interpretata da Olivia Colman), originaria del posto e profondamente conservatrice, e Rose Gooding (Jessie Buckley) turbolenta immigrata irlandese.
Dopo che la prima e altre abitanti iniziano a ricevere missive oscene piene di scabrosità involontariamente esilaranti, le attenzioni ricadono sulla sboccata Rose, che viene accusata del reato e si arriva al processo. Quando però le signore -guidate dalla poliziotta Gladys Moss (Anjana Vasan)- decidono di indagare sul fatto, iniziano a intuire che manchi qualche tassello e che, in fin dei conti, la sospettata potrebbe non essere la colpevole.
Mentre “La repubblica”, con Filippo Ceccarelli per la rubrica “Indizi neurovisivi”, citava il dentello dedicato a Enrico Mattei (era il 29 marzo, si ringrazia Sergio De Benedictis), il “Corriere della sera” firmava insieme a Poste italiane un’inconsueta iniziativa, per alcune immagini citando il Museo storico della comunicazione.
Sono inserti contenenti da una parte delle edizioni storiche, dall’altra approfondimenti più o meno pubblicitari in favore dell’azienda guidata da Matteo Del Fante. Dando parecchio spazio: ogni volta compaiono un testo introduttivo di Peppe Aquaro e altre due pagine illustrate, mostrando francobolli, foto e oggetti.
Il percorso -su cui è intervenuto anche l’Archivio storico dell’azienda- si è sviluppato per quattro settimane con otto puntate. Questi gli argomenti affrontati: la pandemia da coronavirus (20 marzo), la Grande guerra (21), la posta e i francobolli (27), il passaggio dalla lira all’euro (28), lo sport (3 aprile), le donne e la Repubblica (4), le emergenze (10), il progetto “Polis - Case dei servizi di cittadinanza digitali” (11).
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