daily news magazine
editor Fabio Bonacina

27221 news from 8/3/2003

Sono gli interventi adottati dallo psichiatra Jacob Levi Moreno, ora ricordato in Austria attraverso un francobollo in vendita a 1,50 euro

Dall’Austria omaggio al medico, psichiatra e sociologo austro-statunitense Jacob Levi Moreno, in realtà nato a Bucarest il 18 maggio 1889. Viene ricordato postalmente a cinquant’anni dalla morte, avvenuta il 14 maggio 1974 a Beacon, negli Stati Uniti. È un francobollo da 1,50 euro dovuto a Theresa Radlingmaier e in uscita il 19 aprile (risulta tuttavia in prevendita dal giorno 5).

Completò i suoi studi di medicina a Vienna. Nel 1925 emigrò negli Usa, dove dal 1936 diresse un sanatorio psichiatrico nello Stato di New York. È stato il fondatore dello psicodramma, della sociometria e della psicoterapia di gruppo. Ha introdotto il primo approccio come alternativa alla psicoanalisi di Sigmund Freud; attraverso rappresentazioni e drammatizzazioni, l’obiettivo è sviluppare attivamente nuovi ruoli sociali e strategie di azione che aiutino ad affrontare la vita quotidiana. La sociometria, invece, è un metodo di ricerca sociale empirica che raccoglie e analizza le relazioni tra i membri di un gruppo in una sociomatrice.

L’emissione formale è attesa per il 19 aprile
L’emissione formale è attesa per il 19 aprile

A firmarlo è Poste italiane, dedicandolo ai possessori della carta “Postepay” standard. L’iniziativa resta in corso fino al 30 aprile

“Paris 2024” inizierà solo il 26 luglio, ma la “macchina” pubblicitaria che la sostiene già è operativa. Nel contesto, ecco l’invito di Poste italiane: “Prova a vincere i Giochi olimpici di «Parigi 2024»”.

È rivolto ai possessori della carta “Postepay” standard: fino al 30 aprile, utilizzandola si potrà partecipare al concorso; in palio -è l’annuncio- “premi giornalieri e premi finali per volare a Parigi e assistere ai Giochi olimpici o Paralimpici”. Occorre solo iscriversi, ricordando che, prima lo si fa, più vi sono occasioni per venire estratti.

Sono esclusi dal computo delle transazioni i prelievi effettuati da qualsiasi canale nonché le ricariche tramite “Postepay 2 Postepay” per una cifra inferiore a 25,00 euro.

Da notare i testimonial: l’atleta Davide Morana e il nuotatore Gregorio Paltrinieri
Da notare i testimonial: l’atleta Davide Morana e il nuotatore Gregorio Paltrinieri

Immagine scontata
15 Apr 2024 16:02 - ITALIAN ISSUES
Allo scopo di caratterizzare il francobollo per la “Giornata nazionale del made in Italy”, è stato scelto l’“Uomo vitruviano” di Leonardo da Vinci, un soggetto molto sfruttato

Scontato più che mai il soggetto del francobollo odierno. Vorrebbe promuovere la “Giornata nazionale del made in Italy” voluta dal Mimit e che cade oggi; non era meglio emettere il dentello qualche giorno prima dell’appuntamento? Impiega il logo con l’immagine trita e ritrita dell’“Uomo vitruviano”; davvero non c’erano elementi più concreti a rappresentare l’argomento?

Appartenente alla serie “Le eccellenze del sistema produttivo ed economico”, è un “Azona3”, pari a 5,70 euro. Permette di spedire un plico prioritario nei cinquanta grammi in Oceania. È stato replicato in duecentocinquantamilaventi esemplari autoadesivi approntati in fogli da quarantacinque. L’annullo primo giorno è disponibile presso l’ufficio postale Roma Vr, in piazza San Silvestro 19.

La carta valore -si legge nel bollettino abbinato ma privo di firma- “intende celebrare quell’insieme di valori sociali, culturali e tecnici che hanno contribuito a rendere l’Italia un Paese unico al mondo, sinonimo di qualità, design ed innovazione. Un patrimonio comune che dobbiamo non solo preservare, ma condividere e celebrare, in quanto parte fondante della nostra storia e identità nazionale”. Nell’istituire la ricorrenza, si è deciso di ricollegarsi a Leonardo da Vinci (nacque proprio il 15 aprile, del 1452, ndr), “l’italiano che più di ogni altro ha saputo fare sintesi delle diverse sfaccettature che contraddistinguono la genialità dell’essere umano, ed in particolare di quello rinascimentale”.

Oggi la “Giornata nazionale del made in Italy” (nacque Leonardo da Vinci) e oggi il francobollo
Oggi la “Giornata nazionale del made in Italy” (nacque Leonardo da Vinci) e oggi il francobollo

Il brano che li fece conoscere, “Waterloo”, risale al 1974; ora la Svezia ha ricordato il gruppo musicale con un foglietto

Gli Abba tornano tra i francobolli di Svezia. Ogni anno il Paese emette una serie con un soggetto che illustra qualcuno o qualcosa di particolare significato: una persona, un fenomeno o un evento. L’attuale scelta è caduta sul gruppo che ha raggiunto il mezzo secolo. Dietro -ricordano da Stoccolma- una storia “iniziata con «Waterloo» all’«Eurovision song contest» di Brighton nel 1974. Le loro melodie, i ritornelli orecchiabili e lo stile unico li hanno resi una delle compagini pop di successo di tutti i tempi. La combinazione di pop, rock, schlager e disco ha generato un suono completamente nuovo che ha ottenuto un trionfo senza precedenti” nella storia della musica nazionale.

L’attuale contributo, un foglietto con tre francobolli per la lettera interna in vendita dal 6 aprile a 54,00 corone, è dovuto a Eva Wilsson. L’idea di fondo è evocare una banconota. I due dentelli ai margini sono quadrati, riferimento alle copertine dei dischi, con gli artisti allora e oggi; il terzo raffigura l’iconica chitarra di Björn Ulvaeus.

Il foglietto celebra gli Abba a mezzo secolo dal primo successo, “Waterloo”
Il foglietto celebra gli Abba a mezzo secolo dal primo successo, “Waterloo”

Confini
15 Apr 2024 10:55 - APPOINTMENTS
Il tema affrontato a Modica Alta (Ragusa) con le opere di oltre centocinquanta artisti; la mostra sarà raggiungibile dal 19 aprile al 19 maggio

S’intitola “Borders - Confini” la mostra accolta dal 19 aprile (inaugurazione alle ore 19.30) al 19 maggio a Modica Alta (Ragusa) presso la galleria L’a/telier. Per realizzare il percorso -è l’anticipazione- oltre centocinquanta specialisti da ogni parte del mondo hanno inviato il loro contributo. In ciascun oggetto spedito, il mittente ha avuto la possibilità di esprimere il significato personale ed estemporaneo del termine “confini”.

Protagonista è l’arte postale, “una pratica d’avanguardia che consta di invii di lettere, cartoline, buste e simili elementi extra-artistici innalzati al grado di artisticità da intenzionalità autoriale e/o da manipolazioni ad hoc e recapitati a uno o a più destinatari tramite posta. La rielaborazione artistica avviene scrivendo, dipingendo, decorando graficamente” tali materiali, in ogni caso costruendo delle speciali versioni e successivamente spedendole, prevedendo un’interazione con i destinatari.

Insomma, è un’opportunità per creare arte “che sfugge ai canali consolidati di mediazione e commercializzazione”. Come mezzo sociale e politico, è stata anche uno strumento di resistenza nelle dittature dell’America Latina e dell’Europa Orientale. Pure nell’era digitale rimane un supporto analogico ed è molto impiegata.

L’allestimento è aperto gratuitamente in via Pizzo 42 lunedì, mercoledì e sabato dalle 16.30 alle 19 o su prenotazione scrivendo a info@lateliermodica.it.

La mostra a Modica Alta (Ragusa) dal 19 aprile al 19 maggio
La mostra a Modica Alta (Ragusa) dal 19 aprile al 19 maggio

“Garantire la consegna rapida della maggior parte della posta nazionale entro il giorno lavorativo successivo non è più una componente fondamentale”

Deutsche post ha interrotto la sua rete di posta aerea notturna nazionale. Questo -precisano dalla sede- “nell’interesse della sostenibilità”; ora la corrispondenza viene trasportata esclusivamente su strada. Ciò consente di ridurre per oltre l’80% il biossido di carbonio. In tempi di cambiamenti climatici, tale prestazione dell’operatore “non è più giustificata, anche perché non c’è più la stessa urgenza” come nei decenni passati.

Il servizio era stato introdotto il 22 agosto 1961, quando l’allora ministro delle Poste e delle telecomunicazioni, Richard Stücklen, e la Deutsche Lufthansa firmarono un contratto per il trasporto senza sovrapprezzo di lettere e cartoline per via aerea all’interno della Repubblica Federale. Si cominciò l’1 settembre successivo: all’epoca, epistole e telegrammi erano gli unici strumenti per trasmettere rapidamente comunicazioni scritte.

Ancora nel 1996, ogni notte si spostavano circa 430 tonnellate di corriere con 26 aerei di compagnie partner verso 45 destinazioni. Alla fine si trattava di sole 53 tonnellate, con 6 velivoli che servivano le rotte Stoccarda-Berlino, Hannover-Monaco e Hannover-Stoccarda. Ciò ammontava a 1,5 milioni di corrispondenze trasportate ogni ventiquattro ore.

Il consenso politico e sociale, oggi, “ha ampiamente stabilito che garantire la consegna rapida della maggior parte della posta nazionale entro il giorno lavorativo successivo non è più una componente fondamentale del servizio postale universale. L’attenzione è invece molto più rivolta agli aspetti e agli impatti socio-ambientali”. Di conseguenza, la riforma della legge settoriale -attualmente all’esame del Parlamento- prevede tempi di transito più lunghi.

Il servizio notturno in Germania è stato operativo dal 1961 al 2024
Il servizio notturno in Germania è stato operativo dal 1961 al 2024


Il Bel Paese partecipò alla Guerra contro l’Irak del 1990-1991; a ruota, Giovanni Riggi di Numana pubblicò un volume che propone, fra l’altro, numerose buste

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Era il 1990-1991
Era il 1990-1991

Un conflitto cui l’Italia partecipò con Aeronautica e Marina: i reperti postali lo documentano. Figurano nel libro che Giovanni Riggi di Numana scrisse nel 1992, edito da Vaccari e adesso ritrovato.

Dal titolo “L’Italia nella Guerra del golfo - Storia e storia postale del contingente militare italiano nel conflitto Onu-Iraq 1990-1991”, le 160 pagine propongono soprattutto, in bianco e nero, non poche spedizioni, realizzate da filatelisti o effettive (l’autore le distingue in quattro categorie: di favore, facilitate, provocate, naturali).

Tra gli argomenti aggiuntivi trattati, gli annulli “Solidarietà e gratitudine ai militari alleati nel golfo”, la diaspora curda, l’operazione “Provide comfort”, il contingente “Airone”, introducendo infine richiami alla posta militare di altri Paesi.

Il costo è di 19,00 euro.


Il Museo accolto nel maniero di Trento ha raggiunto il secolo, annunciando diverse attività, ad esempio l’impiego di un annullo. Fra i dipinti, non mancano quelli a richiamo postale

L’annullo annunciato per il 27 aprile
L’annullo annunciato per il 27 aprile

Trento - Il 2024 rappresenta un anno molto importante per il Museo del castello del Buonconsiglio, perché celebra i cent’anni di vita. È un periodo -annunciano dalla sede- “caratterizzato da un ricco calendario di eventi” che nel corso delle stagioni lo renderanno vivo, partecipativo, accessibile, rivolto a tutti i pubblici con mostre, pubblicazioni, aperture serali straordinarie, aperitivi d’arte, conferenze, concerti, attività per le famiglie, appuntamenti per i giovani, spettacoli teatrali, installazioni in città e ancora altro.

Il compleanno ufficiale sarà celebrato sabato 27 aprile con una giornata densa di eventi che si svilupperanno pure fuori dalle mura; ci sarà anche l’annullo, in uso presso il maniero dalle ore 11 alle 17. Da segnalare il percorso “Museo anno zero. Opere recuperate 1919-1923”, incentrato sul delicato reperimento dei beni dopo la Grande guerra, così da formare il primo nucleo espositivo; resta visitabile fino al 5 maggio.

La struttura, con le sue sedi distaccate, conserva più di 120mila oggetti tra dipinti, disegni, stampe, sculture, reperti archeologici, manoscritti, codici musicali, mobili, monete, bronzetti, collezioni d’arte applicata. Grazie a questa ricchezza, “è ormai uno degli attori culturali più importanti del Trentino”, visitato da oltre 300mila persone ogni dodici mesi.

Di là dall’obliterazione, la sede offre alcune citazioni postali, in particolare gli oli su tela ritraenti personaggi che si sono fatti immortalare con lettere tra le mani, a sottolineare il loro rango. Sono dovuti a Giovanni Battista Lampi il Vecchio (1751-1830) e realizzati tra il 1778 e il 1779; riguardano il padre domenicano Vincenzo Alberti Colico, il vescovo Gerolamo Luigi de’ Crivelli, il canonico Massimiliano Lodron (fine).

Tra i dipinti da scoprire al Museo, quelli con richiamo postale dovuti a Giovanni Battista Lampi il Vecchio: ritraggono il padre domenicano Vincenzo Alberti Colico, il vescovo Gerolamo Luigi de’ Crivelli, il canonico Massimiliano Lodron
Tra i dipinti da scoprire al Museo, quelli con richiamo postale dovuti a Giovanni Battista Lampi il Vecchio: ritraggono il padre domenicano Vincenzo Alberti Colico, il vescovo Gerolamo Luigi de’ Crivelli, il canonico Massimiliano Lodron

Reso possibile da Giulio Perricone, si trova nel quartiere Ballarò ed è aperto tutte le mattine dei giorni feriali; valorizza soprattutto le immagini della città

La sede è a palazzo Tarallo
La sede è a palazzo Tarallo

Non solo le Poste centrali, con gli arredi originali degli anni Trenta e le rappresentazioni futuriste di Benedetta Cappa Marinetti e Tato (Guglielmo Sansoni). Oppure la collezione di francobolli ottocenteschi conservata alla Fondazione Sicilia. La Palermo postale offre anche altro, fra cui il Museo della cartolina d’epoca.

Si trova a palazzo Tarallo, in via delle Pergole 74 nel quartiere Ballarò, ed è aperto gratuitamente nei giorni feriali, dalle ore 9.30 alle 13.30. È stato inaugurato l’8 giugno 2022, grazie all’importante donazione voluta dal presidente dell’Unione filatelica siciliana, Giulio Perricone.

Esito di una passione sviluppata in oltre mezzo secolo, al centro di mostre, conferenze, rubriche, articoli cui si aggiungono i volumi “Saluti da Palermo. 1890-1940. Cinquant’anni di vita della città attraverso la cartolina illustrata” e “Palermo in cartolina - Catalogo di artisti, grafici ed illustratori”, è composta da diecimila pezzi. Poi donati al Comune a condizione che, almeno una parte (circa duemila), venisse esposta permanentemente.

Dopo una sezione introduttiva, il percorso vede quale protagonista maggiore la città ospite, documentando dai paesaggi al verde, dai monumenti agli edifici perduti, dai costumi agli scorci inconsueti, dagli avvenimenti alle pubblicità (continua).

Dopo una parte introduttiva, il percorso valorizza le cartoline riguardanti la città
Dopo una parte introduttiva, il percorso valorizza le cartoline riguardanti la città


Secondo i documenti, il navigatore guadagnò l’area cinque secoli fa, il 17 aprile 1524, chiamando la regione Nuova Francia e la baia Nuova-Angoulême. Oggi il foglietto di Parigi

L’annullo del paese natale di Giovanni da Verrazzano
L’annullo del paese natale di Giovanni da Verrazzano

Il 17 aprile 1524, mentre esplorava per conto di re Francesco I le coste di un continente americano per il quale ancora non si aveva un’idea precisa, il navigatore Giovanni da Verrazzano (circa 1485-1528; fra tre giorni un annullo lo ricorderà nel paese natale, Greve in Chianti, provincia di Firenze) entrò in quella che sarebbe diventata la baia di New York. Chiamò la regione Nuova Francia e la baia Nuova-Angoulême per rendere omaggio al monarca, nato François d’Angoulême.

Erano tempi di esplorazioni per conto delle grandi potenze europee… Lui aveva visitato già la regione di Terranova e la zona del fiume Saint-Laurent nel 1508. A bordo del “Dauphine”, questa volta risalì da sud la costa alla ricerca di un passaggio per le Indie e ne riportò la prima descrizione dettagliata, descrizione che consentirà ai geografi dell’epoca di stabilire mappe relativamente precise. Segnalò anche un territorio abitato da numerose popolazioni native.

Ma la notizia del viaggio resterà sconosciuta per molto tempo. Al ritorno dalla spedizione, la regina Claude era morta e Francesco I partito per l’Italia, dove perse la battaglia di Pavia. La “scoperta” di New York fu attribuita al londinese Henry Hudson, in missione per conto dei Paesi Bassi: all’inizio del XVII secolo chiamò il sito Nuova Amsterdam. Fu solo a metà del XX che un accademico francese ripercorse l’epopea di Jean de Verrazane (l’altro nome del personaggio toscano, con il quale firmava i documenti ufficiali) e gli restituì il primato. A lui è dedicato il ponte che chiude la baia tra Brooklyn e Staten Island, completato nel 1964 e citato postalmente sia dagli Stati Uniti (francobollo da 5 centesimi del 2 novembre 1964), sia dall’Italia (30 e 130 lire aereo del successivo giorno 21). Oggi ospita la partenza della famosa maratona cittadina.

I cinque secoli hanno dato lo spunto a Parigi per un foglietto da 1,96 euro e un “souvenir philatélique” da 4,50, lavorati coinvolgendo Louis Genty. Sono stati messi in prevendita oggi; completeranno la distribuzione il 15.

Da oggi in prevendita il foglietto francese dedicato a New York
Da oggi in prevendita il foglietto francese dedicato a New York


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