daily news magazine
editor Fabio Bonacina

27148 news from 8/3/2003

La conferma giunge dall’operatore postale Posten. Nell’arcipelago si impiegano gli stessi francobolli in uso nel resto del Paese, la Norvegia

Non esistono francobolli per le isole Svalbard
Non esistono francobolli per le isole Svalbard

Occhio a quanto si trova in giro, soprattutto su internet. Di recente sono comparse delle etichette attribuite alle isole Svalbard, formalmente appartenenti alla Norvegia. Vengono presentate come se fossero francobolli (fra cui una con il logo di PostEurop e il richiamo al giro dell’anno scorso “Pace - Il valore più alto dell’umanità”).

La verifica giunge da Oslo. “Non sono ufficiali”, precisano da Posten, l’operatore postale contattato da “Vaccari news”. “I francobolli utilizzati alle Svalbard sono gli stessi in uso nel resto della Norvegia… Si tratta di produzioni fantasiose realizzate da persone creative, che hanno utilizzato anche il logo di PostEurop, probabilmente senza averne il permesso”. “Il direttore delle Poste locali delle Svalbard non ha mai visto questi «francobolli» ed è rimasto sorpreso quanto noi”.


Il 12 luglio a Southampton (Regno Unito), Walter Britz, Yu-An Chen, John Davies, Bernard Jimenez e Ivar Sundsbø verranno inseriti nel “Roll of distinguished philatelists”

Niente italiani, anche questa volta, per il “Roll of distinguished philatelists”. La scelta è caduta su: Walter Britz (dell’Uruguay, considerato uno tra gli appassionati più conosciuti del continente sudamericano), Yu-An Chen (Taiwan, noto in particolare per le sue esposizioni di alto livello), John Davies (Regno Unito, è molto impegnato nel promuovere il settore giovanile), Bernard Jimenez (Francia, risulta tra i collezionisti più attivi, sia nel suo Paese, sia a livello internazionale) e Ivar Sundsbø (Norvegia, è emerso come prolifico studioso di molti aspetti inerenti alla filatelia e alla storia postale).

La cerimonia della firma nella prestigiosa lista si svolgerà alle ore 17 del 12 luglio a Southampton (Regno Unito), durante il Congresso filatelico nazionale. La partecipazione è aperta a tutti gli interessati, ma sarà trasmessa anche in diretta via Zoom.

Walter Britz, Yu-An Chen, John Davies, Bernard Jimenez e Ivar Sundsbø
Walter Britz, Yu-An Chen, John Davies, Bernard Jimenez e Ivar Sundsbø

Domani a Patti (Messina) verrà ricordato Giovanni Rampulla, tra i 335 uccisi ottant’anni fa, il 24 marzo 1944. L’iniziativa con i bambini al “Piazza De Cupis” di Roma

L’obliterazione di domani a Patti (Messina)
L’obliterazione di domani a Patti (Messina)

Aveva quarantanove anni quando finì, il 24 marzo 1944, alle Fosse ardeatine. Si chiamava Giovanni Rampulla. Tenente colonnello del Regio esercito, svolse attività partigiana, procurando ai combattenti viveri, indumenti e armi. Fu arrestato in piazza Esedra a Roma il 28 gennaio 1944. Nell’ottantesimo anniversario dell’uccisione lo ricorderanno domani a Patti (Messina), dov’era nato il 17 giugno 1894. Grazie al Circolo filatelico numismatico cittadino, dalle 15 alle 20 in piazza Sciacca 2 verrà impiegato un annullo speciale.

La stessa strage è stata ricordata con un’altra obliterazione, il 27 marzo nella capitale, dall’istituto comprensivo “Piazza De Cupis”, nell’ambito del progetto “Filatelia e scuola” coordinato da Djana Isufaj. Ricordando, in particolare, il professor Gioacchino Gesmundo, uno dei 335 martiri di quel nefasto giorno, cui è dedicata la primaria locale. Nato il 20 novembre 1908 a Terlizzi (Bari), diventa insegnante elementare, poi passa al liceo scientifico “Cavour”. Attivo antifascista fin dagli anni Trenta, dopo l’8 settembre, diventa uno degli animatori del Comitato di liberazione nazionale. È arrestato il 29 gennaio e finisce tra i fucilati in rappresaglia all’attentato di via Rasella. La cartolina con il plesso, che riprende un lavoro effettuato nel 2018 da Francesco Tulli, è stata utilizzata per aiutare l’associazione Sulla strada odv, che opera per i bambini in Guatemala.

La cartolina con l’immagine realizzata nel 2018 da Francesco Tulli
La cartolina con l’immagine realizzata nel 2018 da Francesco Tulli

Tre attori citati in due francobolli e un foglietto. Sono Humphrey Bogart (1899-1957), Alfred Hitchcock (1899-1980) e Miodrag Petrović “Čkalja” (1924-2003)

“Il cinema, come l’arte più moderna, dipende in gran parte dalla scienza e dalla tecnologia. Viene creato e sviluppato in stretta connessione con lo sviluppo della tecnologia industriale, dell’illusione ottica e del desiderio di rappresentare il movimento”. Trasmette storie, idee ed emozioni. Con l’aiuto della telecamera, del montaggio, del suono e di altri elementi tecnici, crea l’abbaglio della realtà e consente agli spettatori di immergersi in un mondo diverso”.

Parole impiegate dalla Bosnia ed Erzegovina Serba per introdurre la serie che il 20 marzo è stata dedicata ai film. È costituita da due francobolli, nominali da 1,95 marchi, allestiti in confezioni da tre serie, cui si somma un foglietto dal costo di 3,30.

Nell’ordine propongono due personaggi di fama internazionale, Humphrey Bogart (1899-1957) e Alfred Hitchcock (1899-1980) a centoventicinque anni dalla rispettiva nascita, mentre il blocco è lasciato a una star locale, Miodrag Petrović noto come Čkalja (1924-2003) nel centenario. Sui bordi sono citate tre pellicole che li caratterizzarono: “Casablanca”, “Psycho” e “Put oko sveta”.

Due francobolli sono in fogli da tre serie, l’ultimo nel blocco
Due francobolli sono in fogli da tre serie, l’ultimo nel blocco

Quattro francobolli emessi da Formosa, esito di una campagna decennale, rendono omaggio ai postini. Il loro approccio “fa sì che Chunghwa post si avvicini sempre di più alla vita delle persone”

Il saluto festoso (taglio da 8,00 dollari locali), l’invio della posta (12,00), la cassetta dove imbucare (15,00), il camion per il trasporto del corriere (28,00). Realizzati da Chart design, i quattro francobolli sono stati firmati da Taiwan e resi disponibili il 20 marzo. Il primo e l’ultimo risultano autoadesivi; sono in confezioni da cinquanta o cento pezzi.

Rendono omaggio ai portalettere, esito di una campagna promozionale, pare molto apprezzata dal pubblico, che ha raggiunto i dieci anni; da qui l’idea delle cartevalori. Tali personaggi -commentano da Formosa- “ci dicono che il cliente viene prima di tutto e che il servizio deve essere affidabile e tempestivo. Il loro approccio positivo e vivace fa sì che Chunghwa post si avvicini sempre di più alla vita delle persone”.

I quattro francobolli, esito di un campagna decennale
I quattro francobolli, esito di un campagna decennale

Per il ministero della Cultura, il francobollo “non appare riconducibile alla categoria di «documento» in senso stretto e non ricade quindi nella competenza istituzionale di questa Amministrazione”

Dalla Direzione generale archivi
Dalla Direzione generale archivi

Rapidissima la risposta della Direzione generale archivi che fa capo al ministero della Cultura. È la circolare di ieri, destinata alle Soprintendenze, con oggetto “Vigilanza sul commercio di materiale di interesse filatelico”. Replica alla segnalata iniziativa, registrata a Milano, circa l’avvio di un procedimento per la dichiarazione di interesse culturale riguardante una collezione.

Firmata dal direttore generale Antonio Tarasco, la nuova comunicazione cita documenti già vigenti e noti, fra cui la circolare 69 del 4 settembre 1986, emanata dall’Ufficio centrale per i beni archivistici, all’epoca competente per la materia, e confermata successivamente con la circolare, della sua Direzione, 43 del 5 ottobre 2017. Cui va aggiunta la lettera del 16 giugno 2020 protocollata con il numero 10.845.

Rispetto al passato, nulla cambia, tanto è vero che il mittente si limita a ribadire. “Ribadire che i singoli valori filatelici e le loro raccolte non costituiscono, «ex se», beni culturali”. Essi possono presentarsi: 1) staccati dai rispettivi supporti e non più ad essi riconducibili; 2) aderenti a buste o altri involucri privi del contenuto originario; 3) applicati direttamente su un documento o su buste o altri involucri contenenti documenti.

La citata circolare 69 del 4 settembre 1986, “da cui -è la sottolineatura- non c’è motivo di discostarsi, chiarisce che nei primi due casi il materiale filatelico (rappresentato sia da pezzi singoli che da collezioni) non appare riconducibile alla categoria di «documento» in senso stretto e non ricade quindi nella competenza istituzionale di questa Amministrazione”.

Lo stesso testo aggiunge che “solo nella terza ipotesi può configurarsi una fattispecie riconducibile alla legislazione archivistica”; pertanto, solo in tale, residuale, ambito “è astrattamente configurabile la competenza di codeste Soprintendenze a valutare l’interesse archivistico sopra i documenti di natura pubblica o privata, e giammai i soli valori filatelici”.



Diversi contenitori dipinti informalmente caratterizzavano la città; ora uno degli autori, Lsd69, chiede di non distruggerli ma di reimpiegarli in qualche modo

Cassette per le lettere destinate allo smaltimento pure a Verona. Con un… aggravante, però. Diverse di esse, ma anche quelle di servizio e altri contenitori presenti in strada, come gli armadi di distribuzione per la fibra, erano stati dipinti. Insomma, la situazione appare simile a quella introdotta ufficialmente da Poste italiane a Roma nel 2021, ma nella città di Giulietta concretizzata a livello informale.

La notizia del pensionamento di tali oggetti è finita sui media locali, facendo emergere uno degli autori, Lsd69, al secolo Lucio Sartori, classe 1969. In un’intervista rilasciata a Telenuovo, ammette di averne decorate nel tempo una decina e ora chiede di trovare una soluzione differente alla rottamazione, ad esempio utilizzarle per lo scambio dei libri. Il sodalizio dove opera come volontario, Ronda della carità, aggiunge: “Ci piacerebbe che rimanessero un patrimonio della città, magari in uno spazio della Ronda”. Ci si riuscirà? (fine).

A Verona, ad esempio in piazzetta Scalette Rubiani e in via Scala, le cassette caratterizzate da Lsd69 e probabilmente destinate alla rottamazione (foto: Giulia Nicoli)
A Verona, ad esempio in piazzetta Scalette Rubiani e in via Scala, le cassette caratterizzate da Lsd69 e probabilmente destinate alla rottamazione (foto: Giulia Nicoli)

Prosegue lo smantellamento deciso da Poste italiane, sia pure con cadenza diversa secondo il luogo. A Prato un cartello avverte che lo specifico contenitore resta operativo; a Bergamo rimangono le tracce sui muri

Il cartello presente sul contenitore di via Mazzoni a Prato
Il cartello presente sul contenitore di via Mazzoni a Prato

Prima i cartelli, così da avvisare l’utenza che quella specifica cassetta per le lettere sarebbe stata eliminata, poi la sua chiusura in modo più o meno efficace (tanto che in alcuni casi sono state annotate violazioni al foglio o al nastro adesivo che copriva le feritoie), quindi la rimozione. Sono un po’ queste le fasi che stanno vivendo numerosi contenitori di Poste italiane, anche se la procedura non avviene simultaneamente in tutto il Paese.

A Prato è stato introdotto un approccio diverso, come testimonia il lettore di “Vaccari news” Giancarlo Rota. Ha notato l’avviso presente su uno di essi: l’operatore ha ritenuto necessario specificare “Cassetta postale attiva”.

Invece, a Bergamo si è giunti all’ultimo stadio in questi giorni. L’esito sono delle vistose impronte lasciate sui muri. Tanto che lo specialista si è domandato se l’azienda non dovrà rimborsare la proprietà delle spese per il ripristino delle facciate (continua).

Qui c’erano cassette… Le tracce lasciate a Bergamo in via Frizzoni e in via Tiraboschi (foto: Giancarlo Rota)
Qui c’erano cassette… Le tracce lasciate a Bergamo in via Frizzoni e in via Tiraboschi (foto: Giancarlo Rota)

Dalla Yvert & Tellier il catalogo dedicato alle etichette per l’affrancatura, servizio nel Paese introdotto nel 1969 e impiegato ancora adesso

Dedicato alla Francia
Dedicato alla Francia

Un settore minore, che però ha i suoi appassionati. È quello delle affrancature da distributori automatici. Lo dimostra, caso mai fosse necessario, la Yvert & Tellier: vi ha dedicato un catalogo specifico di formato “A5”; riguarda solo la Francia, che impiega le etichette definite Lisa (per “libre-service affranchissement”).

Sembrerebbe un lavoro semplice, ma in realtà ha richiesto 128 pagine, caratterizzate da testi nella lingua nazionale, immagini a colori e valutazioni espresse nella moneta comune.

Grazie ad Alain Gengembre e Bernard Heron -annota il presidente e direttore generale dell’azienda, Benoît Gervais- è stato possibile ricostruire la storia di questa modalità distributiva. Lo studio comincia il 4 aprile 1969, quando il sistema venne saggiato a Montgeron (Île-de-France). Dava la possibilità di ottenere vignette con tariffa in funzione del peso, senza dover passare dallo sportello. Contemporaneamente permetteva di conservarle nuove e utilizzarle quando necessario proprio come francobolli. Evidente l’evoluzione grafica, passata dai supporti autoadesivi bianchi, poi al fondo colorato, quindi a vere e proprie immagini, come quelle ancora in uso adesso.

Il repertorio arriva alla fine del 2023 e richiede 25,90 euro.



È il filo conduttore del francobollo dedicato a Olimpiadi e Paralimpiadi “Paris 2024”: sarà posto in prevendita da domani; il 5 aprile il completamento della distribuzione

Uno dei tagli emessi nel 1924
Uno dei tagli emessi nel 1924

Formato e stile grafico inconsueti per la Francia, che da domani in prevendita (la distribuzione verrà completa il 5 aprile) proporrà un francobollo da 1,96 euro dedicato alle Olimpiadi e alle Paralimpiadi “Paris 2024”. Non a caso, il bozzetto proviene direttamente dalla struttura organizzatrice.

Dunque, nonostante le preoccupazioni circa la situazione internazionale e i rischi di attacchi terroristici, l’appuntamento si svolgerà a cent’anni di distanza dall’edizione del 1924 (l’1 aprile di quell’anno citata con quattro tagli da 10, 25, 30 e 50 centesimi di franco).

La nuova carta valore -cesellano nella capitale- celebra l’Olimpismo e la Ville Lumière, sottolineando l’incontro tra una città e gli sport che se ne impossessano, trasformandola in un vero e proprio parco giochi. La vignetta, costruita con blocchi grafici dall’aspetto neo Art déco, “mette in risalto i luoghi iconici che rendono Parigi famosa in tutto il mondo: la torre Eiffel e la Senna. Tra questi c’è lo sport: dalle piste di atletica ai rimbalzi della palla”.

Il francobollo che cita le prossime manifestazioni sarà in prevendita da domani
Il francobollo che cita le prossime manifestazioni sarà in prevendita da domani


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