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editor Fabio Bonacina

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Intervista al nuovo presidente del Club della filatelia d’oro, Angelo Teruzzi. Club che mercoledì 13 terrà un incontro promozionale a Torino

Il presidente del Club, Angelo Teruzzi
Il presidente del Club, Angelo Teruzzi

Entra nel vivo la nuova gestione al Club della filatelia d’oro. Nell’ambito della rassegna “50 Anni di volo umano nello spazio”, organizzata per settimana prossima nel capoluogo piemontese, mercoledì 13 aprile alle 17, presso “Torino incontra” in via Costa 8, il presidente Angelo Teruzzi effettuerà l’intervento “Filatelia, che passione!” in favore del collezionismo postale. “Nello spirito del Club e con l’obiettivo di raggiungere quanti più non collezionisti possibile -spiega una nota- questa partecipazione si inserisce in un contesto dove la filatelia non è l’assoluta protagonista, tra conferenze storico-scientifiche, incontri con astronauti e cosmonauti, visite a centri di ricerca”.

Perché ha accettato la presidenza? “Ho accettato questo incarico e questa responsabilità -spiega il diretto interessato a «Vaccari news»- perché sono fermamente convinto della necessità e della utilità di una associazione super partes, indipendente dalle logiche aziendali e politiche che presiedono al funzionamento del mondo della filatelia. Informazione, editoria, cataloghi, commercio, periti, Federazione fra le società filateliche e Poste perseguono obiettivi settoriali che portano tutti loro a seguire inevitabilmente una linea operativa dettata da esigenze contingenti e particolari. Il Club si occupa invece delle problematiche della filatelia e dei collezionisti in linea generale; il nostro obiettivo è tutelare gli interessi dei collezionisti e della filatelia quale fenomeno culturale”.

Quale ruolo potrà avere il Club nei prossimi tempi? “Proseguire con le attività preordinate a raggiungere gli obiettivi fissati fin dalla fondazione, cioè sviluppo della filatelia e tutela degli interessi dei soci e dei collezionisti in genere. Abbiamo però intenzione di intraprendere nuove iniziative che porteranno il Club ad essere più vicino ai collezionisti e maggiormente operativo”.

Tale ruolo appare uguale o diverso a quello finora svolto? “Il nostro ruolo non può mutare nella sua sostanza: il Club nasce per evidenziare le gravi problematiche esistenti in filatelia e per studiare e proporre delle soluzioni concrete, possibili e «praticabili». Risulta evidente che ad una fase di «prospettazione» delle problematiche debba seguire una fase di approfondimento. Penso che dopo esserci fatti conoscere, sia giunto il momento di cominciare a prendere ulteriori iniziative concrete per dialogare con i destinatari di pareri ed inviti espressi durante il nostro primo anno di attività; ritengo inoltre indispensabile dedicare più attenzione anche alle aspettative dei soci ed iniziare una attività di ampio proselitismo”.

I pareri e gli inviti diffusi finora che risultato hanno riscosso nei confronti dei collezionisti in genere e delle categorie di volta in volta citate? “Nonostante una certa noncuranza da parte di alcune componenti della stampa filatelica, i pareri e gli inviti sono certamente arrivati a destinazione. Gli operatori istituzionali destinatari degli inviti non hanno risposto o hanno vagamente preso atto dei contenuti dei documenti emessi dal Club ma l’attuale mancanza di replica, in gran parte attesa, non rappresenta un indice di inefficacia dell’azione del Club stesso. Vorrei chiarire che i destinatari dei pareri e degli inviti emessi non sono solo gli operatori professionali ma anche e soprattutto i collezionisti. Questo è un aspetto essenziale dell’attività del Club che forse non è ancora stato ben compreso e che credo debba essere meglio esplicitato. Se il Club, ad esempio, quale organismo qualificato e super partes e come tale riconosciuto dai collezionisti italiani, invita i periti a costituire un archivio storico per garantire la tracciabilità futura dei certificati, i periti sono certamente liberi di aderire o meno a tale richiesta, ma i collezionisti, sensibilizzati sul punto, potrebbero orientare le proprie scelte su quei periti che si sono uniformati non all’invito del Club, ma ad una esigenza «oggettiva» che il Club ha soltanto evidenziato. In merito noto con piacere che alcuni periti utilizzano questa metodologia. Dunque il silenzio di qualche settore, o la poca attenzione al nostro lavoro da parte di alcune categorie, non costituisce un limite alla nostra azione che ha nell’informazione al collezionista un punto qualificato e qualificante. Cercheremo quindi di intavolare un confronto con le varie categorie per delineare azioni che possano essere utili e condivise. Mi aspetto comunque un processo lento di assimilazione da parte degli interlocutori”.

Intende proseguire sulla stessa strada? Nel caso negativo quali potrebbero essere le alternative? “Credo -conclude Angelo Teruzzi- che la strada futura del nostro sodalizio debba continuare ad essere suggerita dai membri stessi; il Club ha emesso tre pareri accompagnati dai relativi inviti e questi sono il punto di partenza che costituirà materia di sviluppo per il prossimo biennio. Specialmente sui cataloghi e sull’attività dei periti continueremo a lavorare cercando da una parte il colloquio con le categorie interessate e dall’altra di pubblicare lavori che sviluppino questi temi. Ci rendiamo conto che dobbiamo essere più presenti nella realtà operativa e qualche socio spinge perfino per la pubblicazione di un nostro catalogo indipendente on-line, ma al momento riteniamo preminente il dialogo con gli operatori di settore e questa strada percorreremo, nella convinzione che col tempo tutti si renderanno conto che la filatelia, così come è, si trova e si troverà sempre più in affanno”.

Il 13 aprile nuovo seminario del Club (nella foto dell'Unione filatelica ligure il precedente, svoltosi a Spotorno l'11 dicembre)
Il 13 aprile nuovo seminario del Club (nella foto dell'Unione filatelica ligure il precedente, svoltosi a Spotorno l'11 dicembre)



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