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editor Fabio Bonacina

27232 news from 8/3/2003

Cinque i francobolli da 80 yen e gravati da altri 20 come sovrattassa per aiutare gli scampati al disastro dell’11 marzo. Usciranno il 21 giugno

Alla fine (e per quello che risulta), il primo Paese ad annunciare che avrebbe postalmente soccorso il Giappone dopo il disastro dell’11 marzo è stato il… Giappone.

Cinque i francobolli con fiori ed uccelli stilizzati pronti ad uscire il 21 giugno, raccolti in minifogli da due serie. Ogni esemplare vale 80 yen e comporta una sovrattassa di altri 20, così da aiutare quanti sono scampati ai disastri causati da terremoto, tsunami e incidenti atomici.

Come annunciato, dal 17 aprile Japan post sta respingendo al mittente gli invii i cui indirizzi porterebbero in zone vietate o sconsigliate e i relativi destinatari non hanno comunicato recapiti alternativi o la volontà di venire a ritirare gli oggetti personalmente nelle strutture dedicate. È sempre possibile -viene aggiunto- inserirsi nelle liste o aggiornarle nel caso ci si sposti un’altra volta.

Per alcune categorie di invii ora il ritardo nel recapito si riduce ad un paio di giorni, a causa dei danni subiti dalle strutture dell’operatore. Le consegne restano impossibili o difficili soltanto in certe zone della prefettura di Miyagi e in quelle evacuate intorno all’impianto nucleare di Fukushima.

Tokyo, inoltre, tranquillizza sui timori per le spedizioni postali di cibo (le informazioni in materia sono diffuse dal ministero ad Agricoltura, foreste e pesca), e questo nonostante alcuni Paesi -in particolare la Cina Popolare- ne abbiano respinte, soprattutto se contenenti latte in polvere. Tali blocchi -è la precisazione- sono dovuti non ai tassi di radioattività riscontrati ma ai criteri che alcuni Stati d’importazione hanno reso più restrittivi.

Il minifoglio contenente due serie benefiche; uscirà il 21 giugno
Il minifoglio contenente due serie benefiche; uscirà il 21 giugno



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