“I francobolli della Repubblica di San Marino sono belli”. Esordiva così un anonimo articolo pubblicato nel numero di maggio-giugno 1961 della rivista “Poste e telecomunicazioni”. Serviva a presentare la serie “Caccia antica”, ben dieci valori (tagli da 1, 2, 3, 4, 5, 10, 30, 60, 70 e 115 lire) disegnati da Corrado Mancioli ed usciti esattamente mezzo secolo fa, il 4 maggio di quell’anno.
“Si potrà forse discutere -prosegue la nota- se la piccolissima Repubblica… abbia proprio bisogno di emettere con una certa frequenza alcune serie di francobolli, ma non si può assolutamente negare che questi ultimi siano concepiti con grande gusto artistico e che piacciano -cosa molto importante- ai collezionisti”.
“Del resto l’inflazione filatelica vi è in tutti i Paesi del mondo e, a questo proposito, è doveroso riconoscere che le Poste sammarinesi sono alquanto parche in materia”. Tuttavia, lo sviluppo delle raccolte a soggetto ha individuato sul monte Titano “uno degli Stati più comprensivi”: sport, fiori, uccelli, cani “hanno trovato la più degna delle cornici”.
All’elenco degli argomenti di allora si aggiunge la rappresentazione nel tempo della pratica venatoria. “Questa serie, che per la composizione e il trattamento dei soggetti non esitiamo a definire «romantica», ha avuto un enorme successo e si parla già con una certa fondatezza dell’esaurimento di taluni valori di maggiore consumo”.
L’ultimo dettaglio, naturalmente con il senno di poi, denuncia un eccessivo entusiasmo; d’altro canto, il caso del “Gronchi rosa” era scoppiato appena un mese prima. Sta di fatto che oggi, cataloghi alla mano, la serie completa nuova si aggira sui 2,00 euro. Usata, un po’ meno.