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editor Fabio Bonacina

27238 news from 8/3/2003

Dopo le misure restrittive introdotte unilateralmente alla fine del 2010 negli Usa, l’unica via è trovare un accordo comune. Sapendo che il settore merci sta registrando una crescita a due cifre

Coniugare la sicurezza agli scambi internazionali, obiettivo non facile
Coniugare la sicurezza agli scambi internazionali, obiettivo non facile

Sicurezza, necessità prioritaria anche nel trasportare pacchi e lettere. Lo sa bene l’Unione postale universale, che ha organizzato un gruppo specifico composto da rappresentanti di operatori del settore e di organizzazioni internazionali. Gruppo che si è riunito per affrontare lo sviluppo e l’applicazione di norme condivise, volte a garantire la catena logistica planetaria.

Il problema è stato originato in novembre negli Stati Uniti (che ogni anno riceve, dal resto del mondo, oltre 418 milioni tra lettere, pacchi ed invii espresso), quando vennero introdotte misure eccezionali dopo la scoperta di due colli trappola provenienti dallo Yemen.

Tali misure hanno costretto gli altri operatori a modificare immediatamente i loro processi operativi. Alcuni non hanno potuto accettare o hanno ritardato le spedizioni (comprese quelle urgenti) dirette negli Usa, altri si sono rifiutati di trattare i dispacci in transito nei più importanti aeroporti. Provocando maggiori spese e accumuli di materiale. Solo tra la fine di marzo e gli inizi di aprile la situazione si è, perlomeno in parte, normalizzata.

Dal canto suo, l’Unione Europea sta individuando proprie norme.

Davanti a questo clima, secondo l’Upu è essenziale trovare una soluzione coordinata che risponda ai bisogni in materia di sicurezza senza nuocere alle spedizioni e agli scambi commerciali. Sapendo che, grazie ad internet, il settore del trasporto postale delle merci sta conoscendo una crescita a due cifre (nel 2010, +15% rispetto al 2009 per invii espresso e pacchi). L’obiettivo è definire delle raccomandazioni volte ad una armonizzazione coordinata entro la fine dell’anno.

“È essenziale assicurare un coordinamento internazionale per definire delle norme mondiali applicabili ad ogni attore, piuttosto che vedere singoli Paesi od organi sovranazionali stabilire norme per tutti”, ha detto il direttore generale dell’Upu, Edouard Dayan.




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