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editor Fabio Bonacina

27241 news from 8/3/2003

Così si esprime la presidente della sezione italiana di Amnesty international, Christine Weise, riferendosi alla carta valore attesa per il 28 maggio

Il francobollo per il giro di boa, con tanto di richiamo tricolore
Il francobollo per il giro di boa, con tanto di richiamo tricolore

L’attenzione per i diritti umani non può andare in secondo piano ed il francobollo previsto dall’Italia, se i colori sono quelli che appaiono dal bozzetto, di certo non passerà inosservato.

In vendita a 60 centesimi dal 28 maggio, celebra l’impegno, ormai cinquantennale, di Amnesty international. Autoadesivo, è prodotto in tre milioni e seicentomila esemplari raccolti in fogli da quarantacinque. La vignetta riproduce il logo del sodalizio e la scritta “50 Anni per i diritti umani”, mentre sul fondino sono ripetute a tappeto parole, come prigionieri di coscienza, tortura, rifugiati, discriminazione, crimini di guerra, bambini soldato, commercio di armi, povertà, pena di morte e violenza sulle donne, “che indicano gli obiettivi altamente umanitari perseguiti”. L’annullo fdc sarà disponibile allo spazio filatelia di Roma.

“Un giorno del 1961, in Portogallo, due studenti alzarono in aria i loro calici di vino per brindare alla libertà in un Paese, tra i molti, dove la libertà non esisteva. Per questo semplice gesto, furono arrestati”, ricorda la presidente della sezione italiana di Amnesty international, Christine Weise, cui è dovuto anche il bollettino illustrativo.

“Venuto a conoscenza del fatto, il 28 maggio del 1961, l’avvocato inglese Peter Benenson lanciò dalle colonne del quotidiano di Londra «The observer» un «appello per l’amnistia»: il suo articolo «I prigionieri dimenticati» raccontava la vicenda dei due giovani portoghesi e di altri che, come loro, in altri Paesi, erano stati arrestati solo per aver espresso le loro opinioni”. Sono passati cinquant’anni da quella campagna mondiale che accese i riflettori sui prigionieri dimenticati del pianeta. “Da allora il mondo è cambiato e Amnesty international, l’associazione nata dall’idea di Benenson, è stata ed è ancora parte attiva di questo cambiamento. E quella candela accesa è il suo simbolo”.

I risultati ottenuti “sono il frutto dell’impegno di chi dedica il proprio tempo alla difesa dei diritti umani, contribuendo a sostenerla concretamente. Amnesty international è un movimento autofinanziato, che vive solo grazie alle iscrizioni e alle donazioni del pubblico”. Ecco perché, “questo prezioso francobollo è uno strumento importante per aiutare Amnesty international a essere, nei prossimi cinquanta anni, ancora più forte”.




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