Nelle stesse ore in cui Standard & Poor’s conferma il rating “A” di Poste italiane abbassando però l’outlook da stabile a negativo (ma la stessa cosa vale per Cassa depositi e prestiti ed altre realtà), l’amministratore delegato del gruppo, Massimo Sarmi, firma a Venezia con il presidente della Regione Veneto Luca Zaia un accordo quadro per il supporto sanitario. “Si tratta del primo accordo di questo genere in Italia”, viene spiegato dalla città lagunare. Poste italiane dispone nella regione di una rete composta da 1.118 sedi e 428 punti “sportello amico”. Saranno questi, inizialmente in via sperimentale nelle Ullss 4 Alto Vicentino e 8 di Asolo (Treviso), a fornire alcuni servizi, come la prenotazione di visite specialistiche, il pagamento e l’incasso dei ticket sanitari, la consegna di referti sanitari in modalità multicanale, il supporto di gestione del rischio clinico e di logistica del farmaco, con la possibilità di inviare a domicilio medicinali per l’assunzione dei quali non sia necessaria una consulenza medica diretta. “Questa idea -ha sottolineato Zaia- nasce dalla volontà reciproca di mettere il network di Poste italiane al servizio dei nostri cittadini, ai quali offriremo una nuova opportunità per gestire con più comodità di scelta tutta una serie di loro rapporti con la macchina sanitaria regionale. Nessuna sovrapposizione con quanto già fanno le nostre Ullss ma un nuovo servizio integrativo che potrà essere molto utile a varie categorie di persone. Penso ad esempio -ha detto il governatore- a chi risiede nei tanti nostri piccoli comuni e può trovare le risposte all’ufficio postale ed ai molti cittadini, soprattutto anziani, che non hanno dimestichezza con i sistemi informatici e, magari, hanno difficoltà a recarsi agli sportelli delle loro Ullss”. Poste -ha aggiunto Sarmi- “è una grande azienda che pone la massima attenzione al territorio e questo accordo con la Regione del Veneto ne è un chiaro esempio”. L’intesa, inoltre, prevede un sostegno della società per quel che riguarda il lavoro amministrativo e istituzionale. Già qualche settimana fa la notizia del progetto aveva provocato malumori, fatti propri dai consiglieri regionali Diego Bottacin e Andrea Causin di Verso Nord. “C’è il rischio fondato -ha detto Bottacin- che i soldi del fondo sanitario vadano a finanziare le inefficienze stataliste delle Poste. I servizi socio-sanitari vanno affidati alle farmacie, in questo modo avremo più efficienza e anche migliori prestazioni per gli utenti”. “Consideriamo -ha completato Causin- l’aspetto della consegna dei farmaci da parte dei postini. Si tratta di un servizio che richiede cautele particolari sia dal punto di vista sanitario che economico. La consegna a domicilio da parte di personale non qualificato renderebbe anche difficile il rispetto della normativa sulla tutela della privacy e non consentirebbe al paziente o ai suoi familiari di chiedere e ottenere da un farmacista informazioni sull’uso dei farmaci, sulla loro conservazione o su eventuali effetti collaterali indesiderati. E poi sappiamo tutti che le Poste non sono esempi di puntualità”.
Veneto, i portalettere consegneranno anche la… salute
24 Mag 2011 18:46 - NEWS FROM ITALY
Firmato oggi l’accordo tra il governatore Luca Zaia e l’ad di Poste Massimo Sarmi. Intanto, Standard & Poor’s conferma il cambio di outlook alla società, passato da stabile a negativo