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editor Fabio Bonacina

27242 news from 8/3/2003

Fra i pochi altri Paesi scesi in campo vi sono Eire, Italia, Lussemburgo e Norvegia

Il cinquantesimo di Amnesty international si è consumato il 28 maggio, giorno in cui l’Italia (per tre anni rieletta nel Consiglio per i diritti umani di Ginevra) ha emesso il proprio contributo, un francobollo da 60 centesimi.

Se oggi arriva lo 0,55 euro tedesco, con una luce che irrompe in un ambiente oscuro, almeno per ora l’elenco delle uscite note è piuttosto striminzito.

La lista è stata aperta il 15 marzo con il Lussemburgo. Il taglio da 60 eurocent valorizza una delle attività del sodalizio: sostenere attraverso richieste formali, pressioni e petizioni, quindi in mondo non violento e nemmeno troppo plateale, il rispetto dei diritti umani. Per questo nella vignetta vi compaiono, accanto al logo e a due uomini con le braccia alzate, una penna, la firma, il simbolo delle e-mail e alcune buste di posta aerea.

Un mese dopo, il 15 aprile, è toccato alla Norvegia, partecipe con un esemplare in vendita a 9,00 corone dall’approccio più immediato: vi campeggia il viso sofferente di una persona di colore, situata dietro ad un reticolato. In altro a sinistra è ben visibile la candela accesa avvolta dal filo spinato, scelto come simbolo dall’associazione. Simbolo presente anche nel 55 centesimi che l’Eire ha messo in programma per il 30 giugno.

Il mezzo secolo si è consumato il 28 maggio; pochi -almeno sinora- i tributi giunti. Accanto al francobollo italiano, quelli di Germania (in uscita oggi), Lussemburgo (15 marzo), Norvegia (15 aprile) ed Eire (30 giugno)
Il mezzo secolo si è consumato il 28 maggio; pochi -almeno sinora- i tributi giunti. Accanto al francobollo italiano, quelli di Germania (in uscita oggi), Lussemburgo (15 marzo), Norvegia (15 aprile) ed Eire (30 giugno)



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