Bengasi, Derna, Misurata, Tobruch, Tripoli… Sono i centri tornati improvvisamente sulla stampa internazionale per i combattimenti che si stanno svolgendo in Libia, un secolo dopo gli altri scontri che hanno interessato le medesime aree. Scontri ricordati da Alberto Caminiti, ex dirigente del vecchio ministero delle Poste e delle telecomunicazioni, collezionista filatelico ed appassionato di storia, nel libro “La Guerra italo-turca 1911-1912” edito da Liberodiscrivere (284 pagine, 19,50 euro).
“Ormai -scrive l’autore nell’introduzione- è un conflitto dimenticato, ma all’epoca comportò tali perturbazioni all’interno e all’esterno del nostro Paese, che merita una più attenda visitazione. Ogni popolo riceve da una guerra un’impronta che lo segna nelle successive generazioni, che talora lo aiuta a crescere, che talvolta quasi lo porta in rovina, ma che sempre -comunque- lo marca da molti punti di vista: sociale, politico, storico e militare”.
Nel lavoro non mancano i richiami al settore delle comunicazioni, come ad esempio sulla copertina (“affrancata” con un 5 centesimi riproducente Vittorio Emanuele III) e nel capitolo in cui illustra il supporto giocato dalla radiotelegrafia campale. Si completa con la trascrizione di alcuni documenti, le biografie dei comandanti, la cronologia e l’ordine di battaglia. E con una sezione iconografica in bianco e nero dove sono proposte principalmente cartoline e buste, quasi sempre riprodotte sui due lati.