Se il provvedimento fosse stato introdotto a suo tempo, probabilmente il tipico paesaggio toscano con i filari di cipressi non figurerebbe, per esempio, sulle vetrine degli uffici o sui muri interni degli impianti di Poste italiane come motivo di arredo. Perché in materia il Comune di San Quirico d’Orcia (Siena) ha varato delle disposizioni restrittive.
“Al fine di salvaguardare l’uso e l’immagine del proprio territorio”, ha messo l’esclusiva -per chi non lo avesse capito, il copyright- sulle immagini dello stesso e delle sue particolarità a carattere artistico, culturale, ambientale ed architettonico.
Il regolamento disciplina le riprese fotografiche, video e cinematografiche. Escludendo, comunque, quelle effettuate ai soli fini personali e per l’esercizio del diritto di cronaca. Chi intende effettuare riprese a scopi commerciali o pubblicitari ora deve presentare, almeno quindici giorni prima, una richiesta di autorizzazione all’Ente locale, impiegando uno specifico modello e attendendo la risposta scritta, basata su una delibera di Giunta.
Quand’anche ottenesse il via libera, sul materiale prodotto dovrà essere “chiaramente ed integralmente riportata la dicitura «ripresa/fotografia effettuata a San Quirico d’Orcia»”.
Nei casi in cui dall’attività possa derivare un pregiudizio ai beni culturali, l’Amministrazione può richiedere un deposito, mentre davanti ad attività non autorizzate, non corrispondenti a quanto concordato o ad un loro uso improprio scattano le sanzioni amministrative.
Il territorio di San Quirico d’Orcia fa parte del Parco artistico naturale e culturale della val D’Orcia ed è riconosciuto fra i siti italiani posti sotto la tutela dell’Unesco. L’intera valle, e in particolare il Duomo di Pienza, è stata citata in un 60 centesimi uscito il 31 ottobre 2008.