Tra il 9 e l’11 settembre le giornate conclusive del “Premio Pieve”, giunto alla ventisettesima edizione ed organizzato a Pieve Santo Stefano (Arezzo) dalla Fondazione archivio diaristico nazionale onlus. Si scoprirà quale tra gli otto finalisti -tre sono epistolari- conquisterà la vetta.
La fase che chiude la gara si inserisce in un contesto più ampio, con spettacoli, presentazioni ed incontri (si parlerà, fra l’altro della digitalizzazione dei documenti). Questa volta, pensando principalmente al centocinquantesimo. “Del resto -spiegano i volontari- è da molto tempo che nell’istituzione toscana si realizza il progetto di Unità d’Italia che Saverio Tutino (il fondatore dell’Archivio, ndr) intravide fin da subito accogliendo le memorie di tutti, dando cittadinanza a chiunque avesse desiderio di lasciare la sua impronta scritta”.
L’ospite d’onore, al quale verrà assegnato il “Premio Città del diario”, è Sergio Zavoli, personalità di spicco del giornalismo “che ha contribuito a raccontare spaccati importanti della storia del nostro Paese, attraverso memorabili trasmissioni come «Processo alla tappa», «Nascita di una dittatura» o «La notte della Repubblica»”.
Delle novità editoriali collegate alla manifestazione, quattro vanno ad arricchire la collana “Storie italiane” (Il mulino) ed aprono squarci sulla storia nazionale dal 1788 al 2003; si aggiungono il diario femminile di un viaggio in Cina di fine Ottocento (Forum editrice), il racconto d’impegno sociale ambientato in un cortile di periferia milanese (Terre di mezzo) e la rivista “Primapersona”.
Anche le esposizioni dei manoscritti si riallacciano al periodo risorgimentale ed una mostra di pittura, espressione della sensibilità di trenta giovani artiste, racconta “L’altra metà dell’Unità”.
Dai pennelli al palco, con lo spettacolo teatrale “Il paese dei diari” di Mario Perrotta. Tratto dal suo omonimo romanzo, racconta la storia dell’Archivio di Pieve, realizzato con Biografilm festival. Al coinvolgimento di quest’ultimo è dedicata la proiezione del documentario di Mirko Capozzoli “Fate la storia senza di me”.