Forse colpita dalla truculenza dell’immagine, l’Algeria cade ancora una volta sulla vignetta, ora inciampando nella propria storia nazionale.
Il francobollo da 15,00 dinari uscito oggi in prevendita (dopodomani sarà in tutti gli uffici) celebra la “Giornata nazionale dell’immigrazione”, introdotta nel 1968 per ricordare una vicenda accaduta il 17 ottobre 1961 a Parigi. Quando gli algerini là residenti protestarono contro le discriminazioni subìte e le repressioni nel Paese africano in lotta per la sua indipendenza. La Francia rispose ancora una volta con la violenza, provocando numerose vittime, che finirono persino nella Senna. Il numero esatto cambia secondo le fonti; adesso le stesse Poste algerine parlano di “centinaia di morti, feriti e scomparsi nonché di un numero importante di internati”.
Peccato -segnala lo specialista locale Med Achour Ali Ahmed- che sia stata fatta un po’ di confusione: la didascalia collegata all’immagine -sia nella versione in arabo, sia nella lingua di Voltaire e nella fdc- cita -con congruo anticipo- il cinquantesimo anniversario non del massacro, ma della “Giornata”.
Nel passato il tema era stato ripreso nello 0,30 dinari del 15 giugno 1968 e nel 5,00 unità del 17 ottobre 2001.