Nei costumi beduini o in alta uniforme militare, per festeggiare le tappe della cronaca locale o le più importanti inaugurazioni, tra i bambini ed i malati. Ancora, nei panni di autore del “Libro verde” (il documento politico è stato ricordato già nel dicembre 1977 con tre francobolli da 35, 40 e 115 dirham), del fedele impegnato a trascrivere i versetti del Corano, del giocatore di scacchi. Sono numerose le citazioni postali specifiche che la Libia del passato ha dedicato a Muammar Gheddafi, ucciso oggi a Sirte (la notizia è stata confermata pochi minuti fa dal Cnt, il Governo transitorio libico).
Nonostante il colpo di stato dal quale è emerso risalga all’1 settembre 1969, i richiami dentellati cominciano soltanto con il 25 ed il 70 dirham del 15 ottobre 1973, che rammentano un suo discorso riguardante la rivoluzione culturale. Per il ritratto occorrerà attendere ancora: è presente sui bordi del foglietto da 200 dirham uscito l’1 settembre 1976 per l’anniversario della presa del potere e direttamente nel francobollo da 100 unità dell’1 ottobre 1979, inserito nella serie riguardante ancora il “Libro verde”. Poi, si infittiscono, soprattutto negli anni Ottanta.
Fra le raffigurazioni, una inconsueta: è quella del perseguitato dagli Stati Uniti, quando Washington -era il 15 aprile 1986- bombardò Bengasi e Tripoli come ritorsione per l’attentato avvenuto dieci giorni prima alla discoteca “La belle” di Berlino, frequentata da soldati Usa. Tra le produzioni che citano l’attacco nordamericano una, organizzata in nove esemplari da 150 dirham e due foglietti da 500, uscì il 26 ottobre 1988. Le stesse immagini furono utilizzate per realizzare cartoline.