Nonostante -a quanto si dice- la “nuvola” sia coinvolta nei periodici blocchi alla rete informatica di Poste italiane registrati durante gli ultimi tempi, la stessa azienda ora ha deciso di entrare nel mercato Ict (“information e communication technology”) come fornitrice di piattaforme tecnologiche e servizi, appunto, di “cloud computing”. E per questo ha stretto un accordo di collaborazione con Sap, azienda attiva nelle soluzioni software per il mondo del lavoro da anni partner tecnologico di Poste per la gestione dei processi logistici, vendite ed enterprise.
L’intesa è stata siglata a Francoforte dai rispettivi amministratori delegati, Massimo Sarmi e, in rappresentanza di Sap Italia, Agostino Santoni. Ma presto la squadra verrà allargata ad Accenture e Selex Elsag (gruppo Finmeccanica).
“Si tratta di un accordo di grande prestigio che ci lega ad una leader del settore Ict”, ha commentato Massimo Sarmi. “Le due società proporranno sul mercato ad altri operatori postali nuovi applicativi e soluzioni integrate che saranno il risultato delle nostre rispettive competenze in materia di piattaforme logistiche e di know-how esclusivo nel campo dei sistemi operativi, un connubio che aumenta la reputazione internazionale di Poste italiane per l’innovazione nel mondo dei servizi logistico-postali”.
“La co-innovazione è sicuramente l’elemento strategico che guida quest’importante accordo con una delle più grandi aziende di servizi del nostro Paese”, ha aggiunto Agostino Santoni. “Una partnership che mette in condivisione le nostre competenze in ambito tecnologico e il loro profondo know-how nel campo dei servizi per offrire soluzioni innovative e d’avanguardia anche in modalità cloud” da proporre, a livello internazionale, ad altri operatori, “così come alle piccole e medie imprese e alle Pubbliche amministrazioni locali in Italia”.
Il “cloud computing” -viene ricordato- è una forma avanzata di esternalizzazione dei sistemi informatici e delle piattaforme integrate; si compie con la virtualizzazione delle informazioni dei servizi su internet, il “cloud” appunto, e la messa in comune delle risorse. Queste ultime possono essere condivise da imprese, privati o istituzioni che ne facciano richiesta.