Mentre l’incarico come viceministro allo Sviluppo economico del sottosegretario Catia Polidori è durato lo spazio di pochi giorni (la pubblicazione in “Gazzetta ufficiale” è del 7 novembre, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha rinunciato il 12), il consueto “toto ministri” ha preso quota parallelamente all’incarico affidato a Mario Monti.
E fra i nomi indicati -nonostante il richiamo che giunge dal Quirinale a non fare ipotesi prive di fondamento- per occupare il dicastero di via Vittorio Veneto figurano quelli di Enrico Giovannini, Pietro Gnudi, Enrico Letta, Anna Maria Tarantola e Carlo Secchi (per ora il più papabile).
È “nell’interesse generale del Paese -ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano- sforzarsi di formare un governo che possa ottenere il più largo appoggio in Parlamento su scelte urgenti di consolidamento della nostra situazione finanziaria e di miglioramento delle prospettive di crescita economica e di equità sociale”. Vista la particolare situazione, il compito affidato all’ex commissario Ue deve essere “aperto al sostegno e alla collaborazione da parte sia dello schieramento uscito vincente dalle elezioni del 2008 sia delle forze collocatesi all’opposizione”.
Intanto, le consultazioni proseguono…