Se Poste italiane ha espresso -attraverso la responsabile per la filatelia Marisa Giannini (news precedente)- dati positivi, diverso è il punto di vista del presidente dell’Associazione filatelisti italiani professionisti, Andrea Mulinacci. “Il prolungarsi della crisi economica -sono le sue parole pronunciate durante l’inaugurazione di «Romafil»- ha colpito duramente il nostro settore; nell’ultimo anno abbiamo purtroppo rilevato una diminuzione delle attività commerciali senza che siano state sostituite da nuove iniziative. Nonostante gli interventi che si sono susseguiti per semplificare la burocrazia, gli adempimenti fiscali e amministrativi sono sempre molti e per le piccole imprese, che costituiscono la parte principale dei nostri associati, hanno un costo proibitivo che si riflette negativamente sulla gestione dell’attività e nel mercato internazionale ci rendono meno competitivi”.
Ma non basta. “Siamo molto preoccupati della decisione, pur comprensibile dal punto di vista imprenditoriale e volta al risparmio, presa da Poste italiane con la quale la divisione filatelia è stata fatta confluire nell’ambito della neo costituita marketing servizi postali e digitali. Temiamo che venga a mancare quell’interlocutore unico e specializzato, capace di rispondere con immediatezza alle esigenze filateliche, collezionistiche e commerciali”. Per questo l’Afip si rende fin d’ora disponibile, così da “mettere a disposizione le nostre competenze e le nostre idee”.
Anche il presidente della Federazione fra le società filateliche italiane, Piero Macrelli, non ha nascosto gli elementi negativi che oggi caratterizzano il comparto. Se è vero che “Romafil” “sta andando sempre meglio” e si vuole costruire qualcosa di ancora più completo, “i problemi ci sono”. Uno dei quali è proprio la scomparsa, in Poste italiane, della filatelia come entità autonoma. “Abbiamo qualche speranza nel nuovo ministro, con lui abbiamo fatto «Italia ‘98» ed avremo occasione di parlarne”. Fra gli altri ostacoli alla diffusione del settore, Piero Macrelli ha ricordato che i commemorativi non si trovano, gli sportelli filatelici stanno sparendo o si vedono ridotti negli orari di apertura. E poi c’è il divieto di utilizzare i francobolli per la “raccomandata1” e il corriere espresso, cosa “che non sta né in cielo né in terra”. Sono tutti elementi che giocano contro, e questo nonostante i bilanci economici dichiarati da Marisa Giannini. Senza dimenticare l’Expo del 2015, che “sarebbe l’occasione ideale per una manifestazione filatelica”.