Troppo stretti i margini per decidere, stampare e portare agli sportelli un francobollo. Praga, quindi, ha deciso di soprassedere.
Ma i funerali per Václav Havel, che -oltre ad essere stato scrittore, drammaturgo e tra i principali rappresentanti della dissidenza al regime, fu l’ultimo presidente della Cecoslovacchia ed il primo della Repubblica Ceca- avranno comunque una sottolineatura postale. Garantita da un annullo, che verrà utilizzato al castello della capitale dove ha sede la Presidenza della Repubblica e dove si svolgerà domani la cerimonia ufficiale di commiato. Il bollo riporta l’anno di nascita e quello di morte, la firma ed un piccolo cuore.
Anche Bratislava ha accantonato l’idea di un richiamo. Pur ammettendo che a Václav Havel deve un significativo supporto nel momento in cui, era la fine del 1992, fu avviata la scissione della Cecoslovacchia in due Stati, scissione rivelatasi incruenta. D’altro canto, era sotto gli occhi di tutti quanto era avvenuto e stava avvenendo nei Balcani dopo l’esplosione della Jugoslavia.
L’artista e politico, già ricordato in diverse cartevalori, quasi tutte ordinarie, è mancato domenica 18 dicembre.