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editor Fabio Bonacina

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La mostra considera il periodo che va dal III al XIX secolo. Fino al 15 gennaio è allestita ad Aidone (Enna), ma già si guarda oltre

Resterà aperta da oggi al 15 gennaio, dopo la cerimonia inaugurale svoltasi prima delle feste e sottolineata da un annullo. È la mostra, in sessanta bacheche, “Trasporto postale via terra in Sicilia: dal messaggere alla diligenza”. Ospitata ad Aidone (Enna) presso la sede di palazzo Raffiotta, in via Garibaldi 29, dalla Fondazione “Marida Correnti” (orari: 10-13 e 15-19, ingresso libero).

Dietro vi sono l’Associazione di storia postale siciliana e la facoltà d’Ingegneria dell’Università di Palermo, che ha concesso il suo patrocinio.

Si tratta di un allestimento documentario e storico-postale, così da raccontare l’evoluzione del servizio attraverso decreti, manifesti, mappe topografiche, lettere viaggiate e pannelli esplicativi. Mettendo in rilievo lo sviluppo delle comunicazioni e del sistema stradale locali, dal “cursus publicus” dell’Impero romano fino alle riforme ottocentesche.

Il trasporto della posta in Sicilia, specialmente in periodo medievale e sino alla metà del Settecento, si scontrava con la mancanza di strade carrozzabili. D’altro canto, le coste erano servite dalle navi, mentre le aree interne non avevano traffico essendo i comuni autosufficienti, o lo avevano solo nella stagione in cui si dovevano portare i cereali verso il mare. Da qui l’idea -spiega il presidente della stessa Fondazione e del comitato organizzatore, Fabrizio Micari- di “presentare i vari sistemi di trasporto delle persone, delle merci e delle lettere, tracciando gli itinerari terrestri percorsi dai corrieri a piedi o a dorso di mule, e successivamente a mezzo di carri, lettighe, diligenze (dette «vetture corriere»), sino ai primi collegamenti ferroviari, nell’arco dei secoli dal III dopo Cristo (sotto l’imperatore Caracalla) all’XI secolo (sotto gli arabi), dal Medioevo al XVI secolo (durante i Regni aragonesi e castigliani), dal XVII al XIX secolo (sotto gli Asburgo ed i Borbone), sino alla Amministrazione savoiarda, con la nascita delle strade ferrate e delle vetture ferroviarie”.

L’iniziativa -anticipa il presidente dell’Asps, Vincenzo Fardella de Quernfort- dovrebbe trovare almeno due repliche, ad Enna e poi a Palermo.

Aggiornamento del 13 gennaio 2012: la mostra chiuderà il 14 gennaio.

La mostra ricostruisce gli antichi percorsi della Sicilia interna
La mostra ricostruisce gli antichi percorsi della Sicilia interna



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