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editor Fabio Bonacina

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Ancora irrisolto il problema degli invii scontati in favore delle associazioni senza fini di lucro

La norma non ha risolto il problema…
La norma non ha risolto il problema…

“Tariffe postali onlus, la norma c’è ma è inutile”. È questo il parere dell’Unione stampa periodica italiana davanti a quanto prevede il decreto-legge del 29 dicembre “Proroga di termini previsti da disposizioni legislative”.

“Dopo tante insistenze dell’Uspi (ma anche di Poste italiane e di molte associazioni di volontariato), il Governo ha finalmente mantenuto gli impegni”, spiegano dall’Unione. “Ha inserito una norma che riguarda l’annoso problema delle tariffe postali per gli editori no-profit che subiscono, da quasi due anni ormai, l’applicazione della tariffa postale «piena», venendo così penalizzati anche nei confronti dell’editoria commerciale”.

La disposizione, però, non risolve il problema. “Non solo prevede una generica autorizzazione ai gestori dei servizi postali ad applicare «apposite tariffe per le spedizioni di prodotti editoriali con riferimento alle associazioni ed organizzazioni senza fine di lucro e alle associazioni d’arma e combattentistiche» (e, quindi, tariffe ancora da determinarsi) ma conferma ed accentua l’esclusione per quei prodotti editoriali no profit che non siano spediti a fronte di un abbonamento pagato direttamente dal destinatario della rivista, almeno per il 50% del totale delle spedizioni. Tutti ormai hanno capito -prosegue l’appunto- che le associazioni di volontariato, con scopi sociali e religiosi, vivono di donazioni ed elargizioni, non di abbonamenti”.

E questo nonostante gli incontri dei tavoli tecnici, indetti all’epoca dal sottosegretario Paolo Bonaiuti, dove si era giunti ad una sostanziale convergenza nel riconoscere a tali realtà il diritto ad accedere alle tariffe commerciali. E nonostante l’impegno ad introdurre l’elemento nell’apparato normativo. Da qui, una lettera che ora l’Uspi ha fatto avere all’attuale sottosegretario Antonio Catricalà e al capo del Dipartimento per l’informazione e l’editoria Elisa Grande.

Intanto, l’azione di sostegno procede in sede politica: alla Camera sono stati presentati emendamenti volti a raggiungere l’obiettivo. Nuova tappa di un tormentone che pare non avere fine.




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