Mentre, ancora una volta, è stata propaganda e tensione tra le due Coree, Pyongyang ha celebrato, come di consuetudine, l’anniversario della nascita del “presidente eterno” Kim Il Sung. Che, se fosse ancora in vita (in realtà è scomparso l’8 luglio 1994), domenica avrebbe compiuto cento anni tondi tondi. Un evento significativo per il regime, impegnato a consolidarsi dopo la morte del figlio, Kim Jong Il, avvenuta il 17 dicembre scorso. E non è un caso se, sotto il titolo “Il sole della Nazione”, ieri ha emesso sette francobolli (tutti hanno nominale da 30 won), altri dodici raccolti in tre foglietti (ognuno ne contiene quattro diversi da 20, 30 o 40 unità) ed un ultimo blocco (70). Le immagini attingono all’intero repertorio, mostrando il dittatore sui campi, in fabbrica, tra i bambini ed il popolo, in divisa e in laboratorio, alle cerimonie ufficiali e intento in un dibattito politico. Le vignette -commenta Korea stamp corporation- mostrano la storia rivoluzionaria ed immortale del “grande leader”, che ha eretto un paradiso socialista allontanando i postumi della guerra, ha garantito lo sviluppo dello “Songun”, si è dedicato fino all’ultimo istante della sua vita al movimento patriottico d’oltremare, all’indipendenza e alla pacifica riunificazione del Paese.
Pyongyang festeggia il proprio “presidente eterno”
16 Apr 2012 16:52 - FROM ABROAD
Ad un secolo dalla nascita, uscita ieri la maxi serie celebrativa. Complessivamente, si tratta di venti cartevalori