Una delle novità più evidenti del 2011 è stata la nascita della Banca del Mezzogiorno. Dopo una serie di vicende, l’1 agosto scorso Poste ha acquistato da Unicredit tutto il capitale di Mediocredito centrale. Dietro, il ministero dell’Economia e delle finanze che ha inteso farne un’istituzione finanziaria di secondo livello “avente l’obiettivo di contribuire allo sviluppo del tessuto imprenditoriale del Mezzogiorno”. Dal 2 gennaio 2012 opera su tre linee di attività: credito industriale e agrario, a sostegno dello sviluppo e della crescita delle piccole e medie imprese industriali ed agricole mediante l’erogazione di finanziamenti a medio e lungo termine; banca di garanzia, mediante la concessione di controgaranzie ai Confidi e cogaranzie alle imprese; gestione di fondi pubblici e strumenti agevolativi per conto delle Pubbliche amministrazioni, in modo da favorire l’accesso al credito e lo sviluppo delle imprese in tutto il territorio nazionale, anche attraverso l’utilizzo di risorse pubbliche nazionali e comunitarie. Nell’ambito del credito, la Banca eroga finanziamenti offrendo sia prodotti standard, sia ordinari, attraverso tre canali: 250 uffici postali specializzati; altre banche; convenzioni ed accordi con Confidi, distretti industriali e reti d’imprese. Prevista, inoltre, l’apertura di distaccamenti territoriali per svolgere attività promozionale, sostenere l’apparato distributivo nell’attività commerciale e, al tempo stesso, contribuire al presidio del rischio grazie alla vicinanza con il territorio. Per caratterizzare e distinguere i settori in cui opera, viene utilizzato il marchio Banca del Mezzogiorno (Bdm) nell’ambito della nuova attività creditizia e quello tradizionale di Mediocredito centrale (Mcc) per gestire le agevolazioni pubbliche. Quanto ai risultati economici, al termine dei cinque mesi di effettivo controllo (cioè da agosto a dicembre) si registra, a livello di bilancio consolidato del gruppo Poste italiane, un margine di interesse pari a 3,3 milioni di euro, un utile di periodo di 0,7 milioni ed un patrimonio netto di 139,3 milioni.
