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editor Fabio Bonacina

27231 news from 8/3/2003

Secondo il presidente dell’Ufi, non sarebbero degli interi, perché sono degli adesivi che debbono essere applicati su un supporto, cosa che li rende più prossimi ai francobolli

Una “cubierta” colombiana (archivio Franco Filanci)
Una “cubierta” colombiana (archivio Franco Filanci)

Sostanzialmente, “posta free” e “minibox track preaffrancato” rispondono allo stesso servizio di Poste italiane, che si occupa di ritirare al domicilio del mittente e consegnare al destinatario documenti o piccoli oggetti.

A cambiare sono i regimi: il primo va impiegato solo in Italia, il secondo si utilizza, per ora, con venti Paesi dell’Ue. Ed a cambiare sono anche le presentazioni: i “posta free” consistono in tre tipi di buste o scatole in cui il riquadro che sostituisce l’affrancatura è stampato direttamente sul contenitore; i “minibox track preaffrancati”, invece, sono tre differenti autoadesivi, con l’indicazione (solo nella lingua di Dante!) che il servizio già è stato pagato e gli spazi dove aggiungere gli indirizzi di speditore e ricevente.

Differenza, questa, che ha indotto gli esperti ad introdurre dei distinguo. “Mentre il «posta free» -precisa a «Vaccari news» il presidente dell’Unione filatelisti interofili, Carlo Sopracordevole- ci sembra un intero postale a tutti gli effetti, il «minibox track preaffrancato» no. Di sicuro è una carta valore, ma appare più prossima ai francobolli. Ricordiamoci sempre che, quando parliamo di «interi postali» e di «francobolli», come collezionisti facciamo delle classificazioni artificiose. Poste italiane, ad esempio, non può ritenere cartevalori sia i plichi del primo servizio, sia gli adesivi del secondo. Deve considerarli dei «prodotti», altrimenti occorrerebbe un percorso amministrativo ben preciso, che contempla perlomeno un decreto del ministero allo Sviluppo economico”.

“A qualcuno -prosegue lo specialista- il «minibox track preaffrancato» ricorda la «francobusta» in seta emessa il 29 novembre 2001, che non a caso oggi è considerata sia un francobollo, sia un intero: un caso molto particolare e di natura filatelica. Personalmente, propenderei ad accostarli di più ai tagliandi del postacelere, introdotti con il 1997. Se andiamo indietro nel tempo, potrebbero rammentare anche le «cubierta», citate dall’Accademia italiana di filatelia e storia postale. Erano enormi francobolli non dentellati, introdotti nel 1865 negli allora Stati Colombiani e di valore corrispondente alla soprattassa di assicurazione. Venivano applicati al retro delle spedizioni con funzione di suggello; all’arrivo, dopo che il destinatario aveva firmato negli appositi spazi, il retro della stessa busta con la «cubierta» veniva strappato e trattenuto dalle Poste come attestato dell’avvenuta consegna”.

A proposito dei “posta free”, finora era possibile acquistarli sono prenotando la consegna a domicilio. Adesso, si possono ottenere anche presso numerosi uffici postali.

Come si presentano le tre versioni del “minibox track preaffrancato”, fino a mezzo chilo di peso (costo: 12,00 euro), fino ad uno (17,00) e fino a due (22,00)
Come si presentano le tre versioni del “minibox track preaffrancato”, fino a mezzo chilo di peso (costo: 12,00 euro), fino ad uno (17,00) e fino a due (22,00)



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