Ventinove medaglie d’oro conquistate dal Regno Unito a “London 2012” in atletica, boxe, canoa, canottaggio, ciclismo, equitazione, taekwondo, tennis, tiro, triathlon e vela. Ed altrettanti francobolli.

Se dal punto di vista sportivo il risultato è eccezionale (alla precedente edizione di Pechino, per dire, il Paese era salito sullo scalino più alto “appena” diciannove volte), da quello collezionistico non pochi appassionati già hanno aggrottato le ciglia. Perché i ventinove tagli di prima classe, venduti a 60 pence l’uno e raccolti in minifogli da sei pezzi uguali, sfornati nelle ore successive alle rispettive vittorie comportano una spesa significativa. Già Royal mail vende a 104,40 sterline, quindi al nominale, la serie completa dei blocchi, cifra che sale a 116,00 sterline per le fdc (139,20 se si considera pure l’iva). E, soprattutto, si sono aggiunti al già impegnativo programma di emissioni previsto per l’anno in corso. Olimpiadi, dunque, da ripensare, almeno dal punto di vista strettamente filatelico.

Certo, ci sono gli inevitabili effetti propagandistici che l’iniziativa ha provocato tra i media ed il grande pubblico, anche se, naturalmente, restano difficili da quantificare. Più originale (e senza oneri per il collezionista) è l’aver ridipinto in oro le cassette postali dei luoghi in cui gli stessi campioni vivono; le foto raccolte e mostrate dall’operatore, anche con il supporto del pubblico, la dicono lunga. Come decisamente originale è stato l’aver caratterizzato uno degli ostacoli nelle gare di equitazione proprio con le storiche “pillar box” e addirittura con il “Penny black”.

Ora l’attenzione si concentra sulle Paralimpiadi, in programma dal 29 agosto al 9 settembre. In questo caso il progetto celebrativo appare meno oneroso, perché -oltre al foglietto di benvenuto atteso nel giorno inaugurale- si parla di un secondo foglietto da sei pezzi per le migliori performance, indipendentemente dal numero effettivo delle gare conquistate.

A proposito di cartevalori per i vittoriosi, l’Australia che pure ha varato un progetto simile (anzi, lo conferma edizione dopo edizione sin dal 2000), si è fermata ad un numero più modesto di ori e quindi di esemplari: sette.

Nel frattempo, altre Amministrazioni staranno sicuramente pensando ad enfatizzare i risultati nazionali (e magari quelli di altri, giusto per drenare un po’ di risorse) con dentelli prodotti in modo tradizionale. E che quindi giungeranno sul mercato solo nelle prossime settimane.