Due giorni fa, il 3 settembre, il trentesimo anniversario dall’agguato di Palermo che comportò la morte del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, della moglie Emanuela Setti Carraro e dell’agente di scorta Domenico Russo; oggi Poste italiane rivela l’immagine del francobollo dedicato alla Direzione investigativa antimafia.
Associa -era noto- il logo della struttura ad altre tre vittime, i magistrati Giovanni Falcone, Rosario Livatino e Paolo Borsellino, il primo ed il terzo ammazzati nello stesso 1992 (e ricordati il 23 maggio 2002 con un 62 centesimi); il secondo nel 1990.
Il nuovo esemplare, autoadesivo e dal costo di 0,60 euro, è dovuto a Maria Carmela Perrini ed è inserito nella serie “Le istituzioni”. Debutterà il 21 settembre in fogli da quarantacinque e tiratura pari a due milioni e seicentodiecimila esemplari. L’annullo speciale verrà impiegato allo spazio filatelia di Roma, mentre il bollettino illustrativo è dovuto al direttore della realtà protagonista, Alfonso D’Alfonso.
Istituita nell’ambito del Dipartimento della pubblica sicurezza con la legge del 30 dicembre 1991, quindi praticamente vent’anni fa, la Dia è un organismo investigativo con competenza monofunzionale, costituito -spiegano negli uffici- da personale specializzato a provenienza interforze (Polizia di stato, Arma dei carabinieri, Corpo della guardia di finanza). Ha il compito esclusivo di svolgere, in forma coordinata, le attività di investigazione preventiva attinenti alla criminalità organizzata, nonché di effettuare indagini di polizia giudiziaria relative a delitti di associazione mafiosa o comunque ricollegabili ad essa. In particolare, le attività di investigazione preventiva sono finalizzate a definire le connotazioni strutturali, le articolazioni e i collegamenti interni ed internazionali, gli obiettivi e le modalità operative delle realtà criminali.