Dopo la busta postale, emessa in congiunta con l’Italia il 26 maggio, il francobollo. Ancora la Ferrovia inaugurata ottanta anni fa, esattamente il 12 giugno 1932, e che fino al 26 luglio 1944, data dell’ultimo viaggio, collegava Rimini a San Marino. Una linea evidentemente cara a quanti abitano sul monte Titano: non a caso, in questi ultimi tempi è stata oggetto di una rivalutazione anche in altri contesti. Il trenino -è il commento che però giunge dall’Azienda autonoma di stato filatelica e numismatica- “non vuole semplicemente richiamare alla memoria un passato nostalgico, bensì farsi «motore» di una rinnovata volontà di amicizia e collaborazione tra i due Stati confinanti”.
La nuova carta valore costa 2,64 euro (taglio utile per una raccomandata dal peso contenuto tra i cinquanta ed i cento grammi) ed è dovuta a Stefania Saragoni; arriverà il 16 ottobre. Prodotta in settantamila esemplari, conta su fogli da venti che nella bandella superiore danno qualche elemento esplicativo.
I lavori iniziarono il 3 dicembre 1928, prevedendo diciassette gallerie -che durante il conflitto sarebbero diventate rifugio dai bombardamenti- distribuite nei trentadue chilometri della tratta per colmare il dislivello esistente tra la stazione di Rimini Marina, situata a 2,65 metri sul livello del mare, e l’altro capolinea, posto a quota 643. Completavano l’itinerario tre ponti, altrettanti viadotti, un cavalcavia ed un sottopasso. “Nel dopoguerra non si seppe o non si volle rimetterlo in efficienza, ma i ricordi della sua pur breve vita e la bellezza del suo percorso hanno comunque impedito che venisse dimenticato”. Ed ora, anche i filatelisti ne sono informati…