Per quello che se ne sa in questo momento, è il solo francobollo, insieme a quello atteso dall’Italia, che intende ricordare esplicitamente il mezzo secolo trascorso dall’apertura del Concilio ecumenico vaticano II, cerimonia avvenuta l’11 ottobre 1962. Vale 45 centesimi ed arriverà agli sportelli teutonici l’11 ottobre. Dunque, in contemporanea all’anniversario e all’esemplare annunciato dal Bel Paese.
Rispetto all’immagine piuttosto affollata scelta da Roma, Berlino ha puntato ad una estrema sintesi, dovuta ad Andreas Ahrens. Vi figura il simbolo cristiano per antonomasia, ossia la croce, composta dai titoli delle quattro costituzioni, cioè dai documenti che vennero approvati entro il 7 dicembre 1965, giorno in cui i lavori si chiusero. Sull’asse orizzontale sono citate la “Gaudium et spes” nonché la “Lumen gentium”, mentre in quello verticale figurano i richiami per la “Sacrosanctum concilium” e la “Dei verbum”.
Il Vaticano, invece, ha preferito giocare d’anticipo, ricordandone, era il 4 novembre 2009, la convocazione con una carta valore da 0,60 euro. Giovedì, invece, arriverà l’annullo.