“Il fine nostro più alto è quello di far conoscere ed amare fra loro tutti i popoli nello scambio facile e continuo, sia pure modesto, di corrispondenza e di francobolli, ma che porterà necessariamente alla conoscenza e all’estimazione reciproca di tutti quanti sanno leggere attraverso il piccolo rettangolo sovrapposto alle corrispondenze un’unità di natura e di aspirazione al meglio; perchè la continua ascensione del progresso umano deve tendere e tende ineluttabilmente all’affratellamento comune e alla facilitazione della conoscenza fra loro di tutte le popolazioni”.
Parole espresse in tempo di “Belle époque”, che non aveva ancora conosciuto gli orrori della Grande guerra. Si leggono nella presentazione con cui, era l’ottobre del 1912, a Prato venne lanciata “L’Italia filatelica”, rivista mensile “per collezionisti e mercanti di francobolli”.
Il reperto, caratterizzato da una copertina in stile floreale, fa parte del… tesoro custodito dall’Istituto di studi storici postali, attivo da trent’anni nella stessa città toscana e sempre a rischio di chiusura per le difficoltà a carattere economico. Aderendo ad una richiesta dell’Unione stampa filatelica italiana, ha messo a disposizione questo periodico e qualche altra decina di testate specializzate uscite tra il 1873 (a quell’anno risale “La posta mondiale”, prodotta a Livorno e ritenuta la più antica in Italia) ed il 1973, così da caratterizzare la mostra allestita durante “Romafil”. Con l’idea, per le prossime edizioni, di ricordare altri aspetti, dai bollettini dei circoli alle pubblicazioni locali ed a quelle con lo stesso nome.
“L’Italia filatelica” è citata nell’annullo annunciato per il 12 ottobre ed in una cartolina. Annullo e cartolina sottolineeranno anche l’assemblea della stessa Usfi, in calendario il giorno successivo alle ore 15 presso la sala intitolata ad Alberto Sordi (si trova al piano terreno, nei pressi dell’ufficio stampa).
A “Romafil” -sempre per iniziativa dell’Unione- arriverà anche il libro “Il maestro dei francobolli in «Una scuola così»” (196 pagine in parte a colori, 25,000 euro). È firmato dal maestro Gaetano Rizzo, che per decenni ha portato la filatelia nelle scuole come supporto didattico, facendosi notare in parecchi Paesi, dall’Argentina alla Francia. L’autore venne chiamato per uno spazio fisso sul “Collezionista”, poi approdò al “Corriere dei piccoli” con il nome di Pier Espresso. Ancora, ideò giochi e passatempi in tema, fu il consulente per l’iniziativa collezionistica legata alle merendine Cremifrutto dell’Althea. Il club “Franco Bollino”, un’altra delle sue… creature, riuscì a raggiungere, nel 1964 i 175mila iscritti, diventando “il più importante club filatelico per ragazzi del mondo”.
Previste dall’Usfi, inoltre, la visita al Museo storico della comunicazione in accordo con l’Associazione italiana filatelia specializzata (venerdì) e la cena sociale (sabato).