Secondo quanto si conosce, cinquantasette anni fa esatti, il 22 ottobre 1955, uscì la prima carta valore che presentava la colla insaporita, nel caso specifico alla menta. L’omaggio riguardava lo scrittore e pittore Adalbert Stifter, cui la Germania Federale dedicò un 10 pfennig. L’esperimento venne portato avanti da Bonn per qualche tempo e, nell’arco di un anno, si contarono altri undici dentelli aromatizzati allo stesso modo.
Poi, forse per problemi tecnici od economici, l’approccio venne abbandonato. Per ottenere una replica certa, occorrerà attendere il 2 ottobre 2009, quando il Portogallo emise un 68 centesimi di euro con adesivo al gusto di vaniglia. In qualche archivio risulta un altro episodio: l’1,20 yuan per l’“Anno del maiale” proposto dalla Cina Popolare il 5 gennaio 2007. Ma le ricerche effettuate all’epoca da “Vaccari news” non hanno permesso di ritenere l’informazione corretta.
E poi, ci sono gli annunci rimasti tali. Nel 1959 si accennò ad una possibile iniziativa degli Stati Uniti, restata lettera morta. Una sorpresa è il progetto francese, documentato dall’italiana “Rassegna postelegrafonica” nell’ottobre 1962. Il ministro delle Poste e delle telecomunicazioni di Parigi, Jacques Marette (a lui è dedicato il 4,40 franchi del 15 giugno 1996), era anche filatelista e -si legge nella nota- “intende introdurre, in occasione di una delle prossime emissioni di francobolli, una innovazione che sarà certamente bene accetta dagli utenti più difficili: vi sarà una gomma alla menta, che piacerà a coloro che bagnano i propri francobolli con il mezzo normalmente più usato, la loro lingua”. Idea -va precisato- mai concretizzata, come ha confermato anche la più nota casa di cataloghi d’oltralpe, la Yvert & Tellier.