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editor Fabio Bonacina

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Il sottosegretario allo Sviluppo economico Massimo Vari ha replicato ad un’interpellanza urgente presentata dall’onorevole Lucia Codurelli con altri ventinove colleghi

Alla Camera si è tornato a parlare delle nuove divise
Alla Camera si è tornato a parlare delle nuove divise

Nuovo capitolo per la (infinita) vicenda dell’appalto riguardante la fornitura delle divise ai portalettere. Alla gara, indetta da Poste per 43mila capi invernali ed altrettanti estivi, avevano partecipato tre aziende, e i due lotti disponibili erano stati attribuiti ad una ditta italiana, la Alfredo Grassi di Lonate Pozzolo (Varese), e ad una spagnola, la Fábrica española de confecciones di San Sebastian de los Reyes.

Il 16 novembre -si legge in un’interpellanza urgente presentata alla Camera da Lucia Codurelli e da altri ventinove onorevoli, quasi tutti del Pd- l’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture ha riscontrato un’anomalia: la commissione di gara “non ha proceduto al sorteggio per il controllo a campione”, ritenuto dalla normativa vigente obbligatorio. Da qui la richiesta al ministero dello Sviluppo economico su “quali iniziative intenda promuovere per una maggiore e più severa attività di controllo” in materia.

A replicare è stato il sottosegretario Massimo Vari, leggendo quanto sottoscritto dallo stesso operatore. A garanzia della qualità -ha detto fra l’altro- “il bando ha contemplato l’obbligo dei fornitori di presentare i prototipi degli indumenti da acquistare per la sottoposizione ad un articolato collaudo, antecedente alla sottoscrizione del contratto, nonché di produrre tutte le necessarie certificazioni di qualità”. Passate le verifiche, gli impegni sono stati firmati il 22 ed il 26 novembre, sapendo che ulteriori verifiche a caso sarebbero state svolte durante la fornitura.

Quanto alla nota dell’Autorità -ha proseguito il rappresentante del Governo- l’azienda “ha sottolineato come l’operato della commissione di gara sia stato ispirato alla considerazione della notorietà delle società partecipanti, unanimemente reputate idonee ad offrire garanzie di qualità in ragione della indiscussa competenza ed esperienza nel settore”. Con tali motivazioni, “ha ritenuto di poter legittimamente rinviare il controllo sul possesso dei requisiti al momento dell'aggiudicazione”.

Il medesimo collegio “ha proceduto ad effettuare scrupolose e puntuali verifiche, antecedentemente alla stipula del contratto, sulle dichiarazioni rese in sede di gara, indirizzate ad accertare con puntualità non solo il possesso dei requisiti di capacità economico-finanziaria e tecnico-organizzativa”, ma anche quelli di carattere generale.

L’azienda ha fatto presente, infine, che sulla gara non pende alcun contenzioso, né da parte delle imprese partecipanti, né da parte di altre, “che avrebbero potuto, comunque, proporre impugnativa avverso l’aggiudicazione, nei termini di legge, ove si fossero ritenute in qualche modo lese”.




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