A dirla tutta, le commemorazioni sono iniziate ieri con il workshop “Il contrasto alle mafie in Europa: esperienze e confronto”, ma il clou si tiene oggi, giorno esatto dalla sua uccisione. Perché l’insegnante di educazione tecnica, giornalista e sindacalista Giuseppe Aldo Felice Alfano venne ammazzato l’8 gennaio 1993 nel paese in cui nacque il 4 novembre 1945, Barcellona Pozzo di Gotto (Messina). “La sua morte -commentano dal Comune- segnò un risveglio della coscienza civile della città”.
Per il ventesimo anniversario, l’Amministrazione locale ha richiesto anche un annullo commemorativo, che verrà impiegato nel pomeriggio dalle 15.10 alle 20.50 presso il Palacultura di via Sant’Andrea 233. La stessa località ora sta ospitando un confronto pubblico, cui seguirà la funzione religiosa celebrata da don Luigi Ciotti. Previste la ridenominazione della piazza intitolata alla città di Trento, nonché la posa di un albero della legalità.
“Esempio per le nuove generazioni di coraggioso impegno professionale ed alto senso civico”, ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in un telegramma spedito al sindaco, Maria Teresa Collica. Le iniziative varate “costituiscono il modo più concreto per onorare la memoria di chi ha perso la vita per assicurare l’affermazione dei diritti e il rispetto delle regole”.