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editor Fabio Bonacina

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Le emissioni, particolari per il brevissimo periodo di validità, cominciarono nel 1939 con una sovrastampata. Poi, si preferì il soggetto specifico…

Il 5 centesimi sovrastampato del 1929
Il 5 centesimi sovrastampato del 1929

C’è curiosità per la “Sede vacante” che il Vaticano dovrebbe emettere l’1 marzo nei quattro tagli da 0,70, 0,85, 2,00 e 2,50 euro. Curiosità per il contesto nel quale si colloca e soprattutto per il dettaglio che ha caratterizzato sempre le precedenti serie: il loro uso postale è limitato a pochi giorni, dal debutto e fino a quando il nuovo papa viene elevato al soglio pontificio. Anche se, a voler guardare, le quotazioni commerciali non hanno premiato questo elemento.

L’usanza nacque solo con la realtà emersa dai Patti lateranensi. Lo Stato della Chiesa di epoca ottocentesca, infatti, è stato governato sempre dallo stesso Pio IX, quindi il problema -fra l’altro in un quadro completamente diverso- non si pose.

La prima uscita documenta la transizione da Pio XI a Pio XII. A dirla tutta, non si trattò di un’emissione nuova, ma della vecchia ordinaria detta “Conciliazione”, disegnata da Enrico Federici e sortita l’1 agosto 1929. Di essa si scelsero i sette tagli più bassi, quelli da 5, 10, 20, 25, 30, 50 e 75 centesimi, caratterizzati dal triregno e dalle chiavi decussate, che vennero sovrastampati con il testo “Sede vacante MCMXXXIX” nonché con il simbolo, poco visibile, della sede vacante: l’insegna della Reverenda camera apostolica, ossia il padiglione della Basilica e ancora le chiavi decussate. Raggiunsero gli utenti il 18 febbraio e restarono validi sino al 2 marzo.

L’emissione successiva, che avrebbe aperto il Pontificato di Giovanni XXIII, arrivò il 21 ottobre 1958, la prima creata appositamente grazie all’intervento di Andreina Grassellini. L’immagine, trasformata nei valori da 15, 25 e 60 lire, propone ancora (come peraltro faranno le successive) l’emblema della transizione. L’impiego fu possibile sino al 28 ottobre.

La fase che avrebbe portato a Paolo VI venne esplicitata nei francobolli da 10, 40 e 100 lire, utili dal 15 al 21 giugno 1963.

Il 1978 -si sa- vide due uscite. Quella valida dal 23 al 26 agosto, disegnata da Emidio Vangelli e declinata nei nominali da 120, 150 e 250 lire, anticipò l’elezione di Giovanni Paolo I.

A ruota si aggiunse la seconda, stesso autore e costi fissati a 120, 200 e 250 lire, disponibile dal 12 al 16 ottobre e che avrebbe aperto la lunga guida di Giovanni Paolo II.

Infine, si arrivò al 12 aprile 2005. Questa volta, il soggetto venne tratto da un affresco di Carlo Malli con l’insegna della Camera apostolica sorretta dall’angelo, e sviluppato nei facciali da 60, 62 ed 80 centesimi di euro. Agli sportelli venne accettato sino al giorno 19 dello stesso mese.

L’esemplare da 0,60 euro del 2005, in corso dal 12 al 19 aprile
L’esemplare da 0,60 euro del 2005, in corso dal 12 al 19 aprile



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