L’editoria filatelica è in crisi? A giudicare quanto registrato oggi a “Milanofil” non si direbbe. Perché, nel giro di un pomeriggio, e senza considerare il volume della Marini valorizzato ieri, sono stati presentati altri cinque titoli! Quattro di essi hanno trovato ospitalità nel contesto dell’incontro voluto dall’Unione stampa filatelica italiana. Il primo lavoro risulta “Prove, saggi e ristampe della II e III emissione del Regno di Sardegna - Studio e catalogazione”. È firmato da Paolo Cardillo, che ha voluto scrivere -sono parole sue- non in “filatelichese”, ma cercando, con l’ausilio dei reperti storici, di andare oltre la dicotomia nuovo-usato per raggiungere un po’ tutti i potenziali interessati. “Va a coprire una lacuna”, ha detto l’editore, Valeria Vaccari. Sul palco, in qualità di esperti, anche Giacomo Bottacchi (“Ben poco ci sarà in futuro da aggiungere”) e Giorgio Colla (“Una leggenda metropolitana quella secondo la quale non ci sono giovani”; finalmente, “qualcosa di organico” sull’argomento). La parola è passata poi all’Unificato, in campo con due titoli. “Abbiamo fatto uscire -ha detto il direttore responsabile, Paolo Deambrosi- tre volumi in tre mesi, e contiamo di realizzarne ancora dieci entro l’anno”. Uno è “Il novellario”, enciclatalogo di Franco Filanci, esito di un sogno nato quasi cinquanta anni fa. Rappresenta “l’oggetto che avrei voluto avere all’inizio, il sogno di allora ma con le conoscenze e le idee di oggi. Vuole essere un ritorno al passato, ricorrendo ad un collezionismo semplice”. Dal canto suo, Sebastiano Cilio ha proposto la seconda edizione di “Autografi italiani dal 1800 ad oggi”. “Vi è -ha precisato- una certa assonanza con la filatelia”; anche se il settore è più di nicchia, la precedente tiratura è stata esaurita. Tra le caratteristiche, le valutazioni, considerate nette, seppure funzionali ad alcuni parametri, fra cui l’importanza o meno del contenuto, Curioso è “Tutti sbalorditi eccetto il morto - Le infelici cronache dei quotidiani dell’800”, targato “The postal gazette”. È nato in un ambiente filatelico, grazie alle ricerche di Alessandro Arseni su quanto pubblicato di curioso dalla stampa d’antan. Per strappare un sorriso. A ruota, l’iniziativa dell’Associazione nazionale collezionisti annullamenti italiani. Edito da Poste italiane e scritto da Paolo Saletti con il supporto di Paolo Guglielminetti ed Italo Robetti, ecco “Ludovico Josz - Incisore di bolli postali in una famiglia di artisti”, che ha permesso di andare oltre la mera raccolta degli annulli conosciuti dai filatelisti. “Ho messo insieme -ha spiegato lo stesso Saletti- il materiale che ho trovato”; tutti conoscevano l’uomo per quanto ha fatto, ma non per la vita, non attraverso le foto: “è emerso un discorso appassionante”. Anche grazie alla testimonianza di rappresentanti della famiglia, la nipote Eleonora Heger Vita ed il pronipote Aurelio Josef Heger, che hanno permesso di dare qualche pennellata in più, capace di raccontare la persona ed il contesto in cui operava.
La letteratura filatelica? Attivissima
06 Apr 2013 18:23 - APPOINTMENTS
Senza considerare il libro della Marini uscito ieri, oggi ne sono stati presentanti altri cinque. Che spaziano su argomenti differenti