Il fuoco che nel 1745 distrusse l’allora Malvezzi, tutto in legno, diede inizio alla storia del teatro d’opera bolognese. Dopo l’incendio, la città commissionò ad Antonio Galli Bibiena, membro della famosa famiglia di architetti teatrali e di scenografi, la costruzione di una nuova sede in pietra e nello stile barocco, in voga a quel tempo. Il teatro Comunale -ricordano ora dalla medesima istituzione- aprì le sue porte al pubblico con la prima esecuzione de “Il trionfo di Clelia”, lavoro firmato da Christoph Willibald Gluck. Documenti dell’epoca riportano che millecinquecento persone parteciparono all’evento inaugurale, sul totale di una popolazione pari a settantamila. Era il 14 maggio 1763.
Due secoli e mezzo dopo, il 14 maggio 2013, arriverà il francobollo. Inserito nella serie “Il patrimonio artistico e culturale italiano”, avrà un costo di 70 centesimi e sarà su carta tradizionale. Organizzato in fogli da venticinque esemplari, l’ordine di stampa ne prevede due milioni e cinquecentomila. Bozzettista ed incisore è Antonio Ciaburro, che ha visualizzato l’interno della struttura, “con la sua amplia platea e le sontuose balconate”.
Il bollettino illustrativo porta la firma del sovrintendente presso la Fondazione teatro comunale, Francesco Ernani; la timbratura delle buste con l’annullo commemorativo sarà possibile allo sportello filatelico del Bologna Centro.