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editor Fabio Bonacina

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“Non si è ancora in grado di prevedere i tempi della sua approvazione”, dice Poste. Intanto, resta operativo il precedente. Il rimborso per il servizio universale: 350 milioni

Intanto che nel bilancio si sfoderano, a consuntivo, i dati del 2012, si aspetta che il contratto di programma per il triennio 2012-2014 venga definito. Lo schema, condiviso in una prima versione tra Poste e ministero dello Sviluppo economico, “è attualmente al vaglio dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni e dovrà essere inviato al ministero dell’Economia e delle finanze, al Cipe e alle commissioni parlamentari”. Inoltre, sarà necessario sottoporlo alle valutazioni della Commissione Europea per la parte relativa alle compensazioni statali. Pertanto, “non si è ancora in grado di prevedere i tempi della sua approvazione”. Fino ad allora, resteranno in vigore le disposizioni di cui al contratto 2009-2011: esso è stato presentato a Bruxelles il 22 giugno 2012, ed il 20 novembre è giunto il via libera per i risarcimenti statali.

A proposito di questi ultimi, la determinazione del rimborso a parziale copertura dell’onere per il servizio universale è stata effettuata utilizzando il medesimo procedimento (il “subsidy cap”) adottato negli ultimi esercizi. L’onere sostenuto da Poste è stato calcolato, però, impiegando il “costo netto evitato” (il modello è attualmente oggetto di verifica da parte dell’Agcom; solo al completamento dell’iter sarà possibile confermarne l’entità). In ogni caso, la cifra stimata totalizza 350 milioni di euro, ed “è comunque significativamente inferiore all’onere sostenuto calcolato secondo la nuova metodologia”. Le integrazioni tariffarie -come già indicato- ammontano a 10 milioni di euro (23 milioni nel 2011) e si riferiscono alle riduzioni applicate dalla società in favore dei candidati alle campagne elettorali.

Il documento regola poi le attività inerenti l’emissione delle cartevalori postali, attribuendo all’esclusiva competenza del dicastero allo Sviluppo economico la formulazione dei programmi e demandando a Poste italiane la progettazione, la stampa (nel 2012 costata 13,541 milioni, contro i 15,169 del 2011), la distribuzione e la commercializzazione. Il Mise nomina la Consulta per l’emissione delle cartevalori postali e la filatelia e la Commissione per lo studio e l’elaborazione delle cartevalori postali: la prima, presieduta dal ministro, “rappresenta l’organo consultivo per la definizione degli indirizzi di politica filatelica nazionale e del programma annuale di emissione, la seconda è competente per l’attività di studio, la selezione e la scelta delle immagini e dei bozzetti”.

Il contratto di programma è definito con il Mise e prevede una serie complessa di passaggi successivi
Il contratto di programma è definito con il Mise e prevede una serie complessa di passaggi successivi



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