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editor Fabio Bonacina

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Dal 21 giugno al 31 dicembre la mostra “Cibo in cartolina”: propone centottanta reperti scelti da Enrico Sturani. Sempre nella capitale, “Ricordando la Repubblica romana”

Galanti a tavola
Galanti a tavola

Un corposo lasso di tempo per raggiungere “Cibo in cartolina”, la rassegna che impiega il materiale messo a disposizione da Enrico Sturani: dal 21 giugno al 31 dicembre. L’appuntamento si inserisce nel contesto di Eataly, collocato presso l’air terminal Ostiense, in piazzale XII Ottobre 1492, a Roma (orario 10-24 tutti i giorni, ingresso libero).

“Il più importante collezionista al mondo… un’autorità indiscussa in materia e un accreditato interlocutore per una destinazione pubblica della sua preziosa raccolta” “offre l’opportunità di entrare trasversalmente nella sua raccolta” attraverso la chiave di lettura del nutrimento, annunciano gli organizzatori.

Seguendo l’impostazione data al progetto “Cibo di carta” (giunto alla quarta edizione e volto ad offrire attraverso libri e documenti illustrati approcci inediti riguardanti la storia dell’alimentazione in Italia, pensando all’Expo milanese del 2015), sono stati selezionati centottanta oggetti postali, capaci di raccontare cosa e come mangiavano gli italiani tra la fine dell’Ottocento ed il pieno Novecento.

Dagli immancabili ma vividi scugnizzi napoletani ai venditori ambulanti, dal pasto contadino e popolare ai ristoranti ed ai caffè d’Italia: bambini, donne e uomini, dal Nord al Sud, tutti variamente rapportati al cibo, scorrono sotto gli occhi in un’esposizione destinata a sorprendere per varietà e qualità del materiale presentato. Curata dal libraio antiquario Andrea Tomasetig insieme allo stesso Sturani, si caratterizza per un testo introduttivo dello specialista Alberto Capatti, il quale ha fra l’altro sottolineato: “con un servizio postale decente dalla seconda metà dell’Ottocento sino all’altro ieri, la cartolina ha raccontato a scatti come si mangiava davvero e si doveva farlo in posa”.

Per renderlo più leggibile ad un largo pubblico, il percorso è costruito in venticinque sezioni seguendo lo sviluppo di un pasto completo: pane, pasta, condimenti, salumi, pollame, pesce, formaggi, frutta, dolci, cioccolato, acqua, bibite, birra, vino e liquori, caffè. Ma ci sono pure gli strumenti del mangiare (stoviglie e frigorifero), i mestieri (i venditori ambulanti) ed i luoghi (la cucina popolare, i ristoranti e gli alberghi). Infine si sorride con alcune cartoline galanti e dai doppi sensi erotici. Alternando la “verità” della fotografia all’immaginazione grafica espressa attraverso la pubblicità, anonima in molte sue interpretazioni ma con singoli contributi d’autore, come quelli di Luciano Bompard, Plinio Codognato, Franco Fontana, Achille Mauzan, Aldo Mazza, Federico Seneca ed Armando Testa.

A proposito di Sturani, il suo libro “Italia! Sveglia! Uno Stivale di cartoline - Tutti i simboli della nostra Patria”, edito da Vaccari, ora è in vendita pure al Museo della Repubblica romana e della memoria garibaldina, in largo di Porta San Pancrazio a Roma. Sarà disponile fino al 6 luglio nel contesto della mostra “Ricordando la Repubblica romana”.

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