Sfiorata la retrocessione, il Genoa cricket and football club può cominciare a tirare le somme della stagione che ha visto festeggiare i centoventi anni di vita, sottolineandone il ruolo di società più antica del Paese fra quelle ancora attive. Cominciando con il francobollo che il 13 aprile gli ha dedicato San Marino.
Nel pomeriggio di oggi, per la precisione tra le ore 15 e le 20, si aggiungerà l’omaggio commissionato dalla stessa società calcistica e concretizzato attraverso Poste italiane: un annullo speciale, disponibile nel capoluogo ligure in via Al Porto Antico 4, presso il Genoa museum and store. L’obiettivo -anche se nel manuale non viene citato- è sottolineare l’apertura del medesimo immobile.
La scelta di collocare la nuova struttura nell’area più turistica, meta di genovesi e visitatori, “presuppone -viene spiegato- una sfida affascinante da giocare. Quella di portare il Genoa e la sua storia nel cuore pulsante della città, dentro la vetrina internazionale del porto Antico, a contatto con realtà radicate nel territorio e il fascino di percorsi suggestivi”. Avendo quale obiettivo eleggere la sede “a luogo d’incontro e aggregazione. In un intreccio tra antico e moderno, un connubio tra sport e cultura, un contenitore di valori e sentimenti”.
Ospitata nella cinquecentesca palazzina San Giobatta, si distribuisce su tre livelli per un’estensione di quasi mille metri quadrati ed offre una rappresentazione a tutto tondo dell’universo rossoblù. Un polo “dotato di varie anime, disegnato per offrire servizi con differenti finalità d’uso, sullo sfondo di una connotazione sociale per ciò che il marchio e le tradizioni del club, quarto per numero di scudetti conquistati, veicolano con tratto distintivo”. Al piano terreno vi sono negozio e biglietteria specializzati. Tra gli apparati più tecnologici, un impianto cablato in fibra ottica, un video-wall con nove monitor nella sala convegni ed un sistema di videoproiezione dotato di sincronizzazione. Quanto all’area espositiva, erede del Museo della storia del Genoa, propone in dieci sale oggetti e cimeli, immagini e documenti che mettono sotto un cono di luce la squadra di ieri e di oggi. “Si pesca nel passato, si declina al presente”.