Anche Pescara coinvolta nel progetto “Filatelia delle carceri”. Dove il collezionismo di francobolli è inteso quale strumento per superare metaforicamente le sbarre. Nel caso specifico, della Casa circondariale posizionata in via San Donato. L’iniziativa -va ricordato- è stata promossa e sviluppata da Poste italiane in collaborazione con i ministeri della Giustizia e dello Sviluppo economico, la Federazione fra le società filateliche italiane e l’Unione stampa filatelica italiana. Ad illustrarla, la responsabile per la filatelia di Poste italiane Marisa Giannini ed il direttore dell’Istituto Franco Pettinelli. Presenti, tra gli altri, il viceprefetto Maria Di Cesare, il provveditore regionale per l’Amministrazione penitenziaria Bruna Brunetti e l’assessore locale al lavoro Marcello Antonelli. L’intesa raggiunta con i dicasteri -ha detto Marisa Giannini- “è il segnale concreto di come anche la filatelia ricopra un ruolo determinante nei delicati percorsi di rieducazione e reinserimento nel tessuto sociale”. Proprio per la sua capacità di fotografare la realtà, di richiamare il passato e di ipotizzare il futuro, il francobollo e il forte valore simbolico ad esso collegato possono in questo senso “fungere da valido strumento per incoraggiare processi formativi di forte impatto culturale”. Dopo Bollate (Milano), dove il percorso è stato avviato tre anni fa, e dopo vari incontri effettuati in diversi centri, la tappa abruzzese assicura un ulteriore intervento. Prevede, in particolare, corsi didattici e formativi: oltre ad approfondire le tematiche classiche legate all’universo dentellato, i partecipanti potranno sviluppare abilità trasversali, quali l’osservazione e la collaborazione, apprendere nuove conoscenze ed ottenere un aiuto nella socializzazione. Senza trascurare una varietà di settori, come la storia, la geografia, l’arte, le istituzioni, le diversità culturali, le tradizioni, i popoli, gli eventi celebrativi legati a personalità o avvenimenti che hanno segnato in modo rilevante le vicende nazionali e non. “Espressione della società e della cultura di un Paese, simbolo per eccellenza del collezionismo, al francobollo e alla sua peculiarità” -chiosano da Poste- viene affidato “un ruolo decisivo e ad alta valenza formativa”. “Oggi più che mai -ha commentato Franco Pettinelli- diviene fondamentale stimolare percorsi di rinascita e socializzazione tra i detenuti, i quali hanno accolto con profondo interesse il progetto. Certamente anche una realtà esterna come la filatelia può offrire il suo prezioso contributo nel favorire quella riabilitazione sociale che resta alla base del nostro sistema carcerario”.
“Filatelia nelle carceri” - Ora tocca a Pescara
07 Ott 2013 23:58 - NEWS FROM ITALY
Dopo il penitenziario di Bollate (Milano), quello della città abruzzese. Alla presentazione, la responsabile per la filatelia di Poste italiane, Marisa Giannini