Il Vaticano dà appuntamento al 7 novembre, quando usciranno quattro emissioni, tutte già in programma. Riguardano la “60ª Giornata mondiale di Raoul Follereau” (francobollo da 2,00 euro), il Natale (0,70 e 0,85), i viaggi di Benedetto XVI compiuti l’anno scorso (ancora 0,70 e 0,85, però, accanto ai fogli da dieci uguali, vi sono i libretti da due serie) e l’elezione a cattedrale, avvenuta sei secoli fa, della chiesa di Nardò (Lecce) tributata a santa Maria.
Quanto al primo titolo, ricorda contemporaneamente due fatti: il giornalista, filantropo e poeta nato il 17 agosto 1903 e la “Giornata mondiale dedicata ai malati di lebbra”, da lui voluta nel 1954. Riportando -spiegano dall’Ufficio filatelico e numismatico- l’attenzione del mondo sull’opera di un uomo che, insieme alla moglie Madeleine, ha votato tutta la vita alla cancellazione di tale malattia dal pianeta. Fu infatti lui a risvegliare l’opinione pubblica internazionale sulla disumana condizione di milioni di colpiti dal morbo di Hansen, ancora relegati in strutture isolate nonostante esistessero cure efficaci ed a basso costo. È morto il 6 dicembre 1977, ma la sua eredità vive sotto la bandiera di numerose fondazioni, poiché ogni anno si contano duecentomila nuovi casi.
La carta valore è in fogli da dieci e prodotta in duecentomila unità. Dà pane al pane, non avendo remore nell’indicare le cose come stanno: nella vignetta si cita la lebbra. Non come fece l’Italia il 22 gennaio 1979, quando un 80 lire introdusse lo stesso argomento parlando di “hanseniani”.