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editor Fabio Bonacina

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Vajont - Oggi a Belluno due postali ed un telegrafista hanno raccontato la tragedia del 9 ottobre 1963

A Belluno la commemorazione postale del Vajont. Si è tenuta oggi, davanti agli alunni di due terze medie; come testimoni, tre ex dipendenti di Poste in servizio quel 9 ottobre del 1963. Nella piazzetta di Longarone, prima di essere distrutto come il resto dalla violenza delle acque, l’ufficio postale faceva angolo con la strada per la val Zoldana. Lo stesso fabbricato accoglieva gli sportelli per il collocamento ed il turistico, nonché la farmacia.

All’incontro odierno sono intervenuti il responsabile Nord-Est di Poste Cosimo Andriolo, la direttrice della filiale Francesca Massagli ed il vicesindaco del paese colpito Luigino Olivier (ex postelegrafonico, come ama definirsi). Tutti a sentire i ricordi personali…

Maria Pia Bassetto inizia a lavorare alle Poste il 16 giugno 1962; è al suo primo incarico. Parte in treno il lunedì alle 6.40 da dove abita, Vittorio Veneto, e rientra la sera del sabato alle 19. Dopo un breve periodo di malattia, torna e comincia a sentire le prime scosse, paiono di terremoto. Non c’è la sensazione di pericolo. “Mine, esplosioni”, si dice in paese. La signora è in gravidanza al settimo mese; nei primi giorni di ottobre ottiene di rientrare a casa la sera. Così accade anche il 9: lascia la località cinque ore prima della tragedia.

Candido Zanvettor, invece, è stato quasi testimone oculare. All’alba del 10 raggiunge Longarone e vede quanto avvenuto. Gli viene dato l’incarico di improvvisare un piccolo ufficio postale, che consiste in un solo tavolino sul quale smista la corrispondenza in arrivo ed in partenza dall’area. Due giorni dopo, con altri due impiegati attrezza l’ufficio postale mobile. Un mese e mezzo ancora e viene utilizzata una stanza della scuola elementare.

Vito Vaccaro, telegrafista. Rammenta molto bene i fatti. Lavorava nella sede telegrafica principale di Belluno e con altri colleghi opera alacremente alla trasmissione delle decine di messaggi che affluiscono a ripartono per raccontare quanto è successo, così da attivare un canale di notizie sui sopravvissuti e su coloro che sono scomparsi.

Un momento dell’incontro di oggi. Presenti, tre dipendenti in servizio nella zona mezzo secolo fa: Maria Pia Bassetto, Candido Zanvettor e Vito Vaccaro
Un momento dell’incontro di oggi. Presenti, tre dipendenti in servizio nella zona mezzo secolo fa: Maria Pia Bassetto, Candido Zanvettor e Vito Vaccaro



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