Due giorni fa l’apertura dell’ufficio postale Prato 4; ieri il deposito, al Senato, di un’interrogazione parlamentare a risposta scritta dedicata all’argomento. È firmata da Riccardo Mazzoni, appartenente al gruppo Forza Italia - Il popolo della libertà. Il servizio -ricorda l’autore nel testo- “è concepito per far fronte specificatamente alle esigenze della comunità cinese”; è previsto uno spazio di duecento metri quadrati complessivi “con personale cinese, con idiomi cinesi e un percorso studiato per venire incontro alle esigenze della clientela cinese di Prato; la sede è definita da Poste italiane come «il nuovo ufficio mono-etnico»”. “Dalle poche informazioni filtrate dall’azienda, all’interno della filiale ci sarà «una grande attenzione alla comunità orientale» con dipendenti cinesi, ma anche brochure e volantini scritti con idiomi in cinese”. L’idea -prosegue- “è nata in seguito alla chiusura della sede di via Filzi, dove la grande presenza di cinesi aveva creato diverse difficoltà costringendo Poste italiane ad adeguarsi, dotandosi di traduttori agli sportelli”. Poi, la domanda, rivolta al ministro dell’Economia e delle finanze, Fabrizio Saccomanni, il cui dicastero detiene il cento per cento del capitale di Poste italiane, e al ministro per l’Integrazione, Cécile Kyenge. Per sapere se “non ritengano che questa, a giudizio dell’interrogante, improvvida iniziativa non sia discriminatoria degli utenti italiani e di tutte le altre etnie presenti nella realtà pratese, e se non vada nella direzione esattamente opposta a quell’auspicato percorso di integrazione della comunità cinese, da sempre ritenuta, a parere dell’interrogante, molto chiusa e restìa ad imparare la lingua italiana e ad aprirsi al confronto” con la città che la ospita.
Prato 4 - I dubbi di Riccardo Mazzoni
12 Dic 2013 16:13 - NEWS FROM ITALY
Dopo l’apertura dell’ufficio postale rivolto principalmente alla comunità cinese, l’interrogazione del senatore