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editor Fabio Bonacina

27243 news from 8/3/2003

Entro il 2017, dovranno essere impiegati apparecchi multi-operatore; sarà possibile utilizzarli con qualsiasi tipo di corrispondenza, stampe periodiche escluse

Non solo le previsioni-quadro sugli aumenti tariffari da qui al 2016 (news precedente). Fra i tanti aspetti che il poderoso documento diffuso oggi dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni tocca, uno riguarda l’impiego delle affrancature meccaniche. Si capisce, quindi, come mai tutte le quattro aziende specializzate nel settore presenti in Italia -ossia Audion, Francopost, Neopost e Pitney Bowes- abbiano partecipato alla consultazione pubblica.

L’obiettivo di alcuni rilievi -si legge nel documento- è “colmare il forte divario tecnologico sui metodi di affrancatura postale tra l’Italia e gli altri Paesi europei”; in questi ultimi, si registra un numero di apparecchi automatici definito “significativamente superiore”. Sapendo che, perlomeno “in taluni casi, l’uso di sistemi innovativi in sostituzione dei mezzi di affrancatura tradizionale rappresenta un incentivo all’invio di corrispondenza che porta conseguentemente all’aumento dei volumi”.

L’esempio è rappresentato dalla Francia, dove l’installazione di tali dispositivi ha fatto registrare, tra il maggio 2003 ed il maggio 2004, un aumento nel numero di invii mensili di circa il 12%. Ma c’è anche il Regno Unito, dove il loro impiego “appare strettamente legato all’evoluzione delle tariffe degli invii singoli standard di prima e seconda classe… Addirittura, si rileva che a partire dal 2012, Royal mail ha previsto prezzi degli invii di prima classe affrancati con macchine affrancatrici inferiori ai prezzi degli invii di seconda classe con affrancatura tradizionale”.

Insomma, si tratta di adottare “strumenti tecnologici in grado -viene ribadito- di sostituire l’affrancatura tradizionale”. Scelta che comporterebbe una complessiva riduzione dei costi, in particolare di quelli riguardanti la produzione ed il trasporto assicurato dei valori bollati.

Da tale contesto, la previsione. Entro l’1 gennaio 2017 -dice l’Agcom- le spedizioni che impiegano le macchine affrancatrici potranno essere effettuate per tutti gli invii di corrispondenza, ad esclusione delle stampe periodiche, esclusivamente attraverso congegni “multi-operatore, con non meno di tre operatori” (nella relazione introduttiva si usa il termine “multi-carrier” per individuare le macchine “in grado di fornire servizi anche agli operatori alternativi”). Da qui la volontà di costituire, nei prossimi mesi, un tavolo tecnico.

Il numero di macchine affrancatrici installate in alcuni dei principali Paesi europei (dati 2012 forniti dalle aziende di settore ed elaborati dall’Agcom)
Il numero di macchine affrancatrici installate in alcuni dei principali Paesi europei (dati 2012 forniti dalle aziende di settore ed elaborati dall’Agcom)



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