Nato a Roma, ora vive nella medesima provincia, per la precisione a Velletri. La ricerca artistica che ha compiuto si è svolta per cicli, dai registri informali degli anni Sessanta alla pittura scritta ed alle geometrie modulari delle due decadi successive. Dopo una lunga attività espositiva, le sue opere sono approdate in via Calenda 105 a Salerno, presso lo spazio Ophen virtual art gallery, aperto tutti i giorni dalle ore 17 alle 20.30 (ingresso libero). Qui, fino al 30 marzo, propone sessanta francobolli d’artista, realizzati tra il 1998 ed il 2013 ed inquadrati sotto il titolo “I messaggeri di Mauro Molinari”.
Per Molinari intervenire sul “francobollo” non è un semplice cambiamento di formato e di funzione; ha cercato sempre di sperimentare visioni ed immagini che poi si ritrovano nelle proposte pittoriche. Praticamente, rappresenta un laboratorio d’idee da saggiare ad ampio spettro.
Quelli inseriti nel percorso -spiegano gli organizzatori- sono “di grande qualità e bellezza”. E diversi svelano fin dal titolo una sensibilità postale: “La mail art come creatività artistica” e “Love letters” (entrambi del 1998), “Mail art project”, “Proyecto arte correo siglo XXI”, “To Ray Johnson”, “Dia del arte correo” e “Post it! Send a memento” (1999), “New York correspondence school” (2002), “The postman’s dress - Dress the postman” (2003)… Tra gli interlocutori figura il Museo de filatelia di Oaxaca, in Messico. “Dobbiamo attendere il 2012 per avere una importante ripresa di questo modo di fare”, quando venne sollecitato dallo stesso spazio Ophen con il progetto internazionale “In forma di francobollo” dedicato a Marcello Diotallevi. Sono dell’anno scorso i tre ultimi lavori, dal titolo “I messaggeri”, che l’autore ha voluto intitolare alla galleria. Rappresentano profeti che condividono l’oscurità e il mistero delle cose, per poi divenire portatori di conoscenza, di luce e di verità.
L’esposizione è accompagnata da un testo critico di Giovanni Bonanno e da uno scritto di Alberto Veca.