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editor Fabio Bonacina

27232 news from 8/3/2003

Il progetto “Saluti da Ravenna”, e la sua scelta di valorizzare lo strumento postale, spiegati dalla responsabile, Silvia Loddo

“Per noi che lavoriamo con le immagini, e che attribuiamo alla fotografia un valore non solo estetico ma anche conoscitivo, la cartolina è sempre stata un interessante strumento di comunicazione visiva. Una comunicazione semplice ed elementare, nel senso migliore del termine, che porta un messaggio insieme visivo e simbolico legato al ricordo di un luogo”.

Così si esprime, dall’Osservatorio fotografico di Ravenna, la responsabile e storica dell’arte Silvia Loddo in questa intervista a “Vaccari news”. Classe 1977, ha lavorato per la Fondazione della Biennale di Venezia nell’ambito del progetto di riordino della fototeca dell’Archivio storico delle arti contemporanee, e curato, tra le altre cose, cataloghi e pubblicazioni.

“Il fatto -prosegue- che siano cartoline realizzate da fotografi e artisti è sicuramente un valore aggiunto, ma questo oggetto-souvenir ci piace anche e soprattutto per i suoi aspetti specifici, ad iniziare da quello postale: per questo in occasione della presentazione chiediamo ai partecipanti di scrivere le cartoline, che noi poi affranchiamo e imbuchiamo, con l’obiettivo di farle viaggiare il più possibile. In questi due anni ci siamo resi conto che per moltissime persone è un grande piacere inviare e, soprattutto, ricevere una cartolina”. L’ultima volta ne sono state spedite più di cinquecento, in tutto il mondo.

Siete arrivati alla seconda edizione: qual è l’obiettivo futuro? Continuare con una tappa all’anno? “Ci piacerebbe molto e speriamo di poterlo fare”. Quante cartoline sono state ideate? Nel 2012 “abbiamo prodotto venticinque cartoline, realizzate da Moira Ricci, Cesare Fabbri e Jonathan Frantini, che ormai sono quasi finite”. Nel 2013, invece, “siamo arrivati a trenta”, firmate da Roberta Galassini, Luca Di Giorgio, Marcello Galvani, Guido Guidi e Theo Volpatti.

Avete pensato di valorizzarle andando oltre al territorio? “Sono prodotte in una tiratura molto limitata, di duecento copie ciascuna. Non sarebbe possibile distribuirle in modo più capillare al di fuori dell’ambito locale. L’obiettivo inoltre è che siano davvero un ricordo della città e che quindi vengano spedite da Ravenna”.

A proposito di Ravenna: è candidata al titolo di capitale europea della cultura… “Le cartoline sono un’ottima occasione di confronto con l’immagine della città e uno strumento utile per veicolarla al di là degli stereotipi che la caratterizzano, come spesso accade soprattutto nelle città d’arte, la cui immagine è legata solo ed esclusivamente a monumenti e glorie del passato. Questo processo di riflessione sull’immagine contemporanea della città è per noi una delle tappe più importanti”.

Dietro all’iniziativa c’è il laboratorio permanente di ricerca sulla fotografia, nato nel dicembre 2009 su volontà della stessa Silvia Loddo e del fotografo, nonché docente, Cesare Fabbri. Dal 2010 Emilio Macchia è stato coinvolto come grafico e responsabile della comunicazione. Le principali finalità dell’associazione sono promuovere e diffondere la conoscenza del settore; organizzare campagne, incontri e seminari; editare pubblicazioni sulle ricerche, gli studi e le esperienze compiute. “Non è un collettivo di artisti chiuso e definitivo”, viene precisato. “Le squadre di lavoro vengono costruite di volta in volta in funzione dei progetti e coinvolgono fotografi, grafici, studiosi e professionisti della disciplina, sia ravennati che no, nel tentativo di attivare uno scambio e un confronto attivo con le altre realtà” che, in Italia e all’estero, lavorano nel comparto. Le linee di ricerca maggiori sono due: una pratica, che confluisce nei progetti “Dove viviamo” e appunto “Saluti da Ravenna”; una teorica, che si interfaccia con Luigi Tomassini del corso di laurea in Beni culturali dell’Università di Bologna-Ravenna.

Un’ultima domanda: ma le cartoline avranno un futuro? Sono sempre meno i negozianti che le vendono… “Noi speriamo di sì”.

Protagoniste, le cartoline
Protagoniste, le cartoline



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