C’è anche Poste italiane nella missione che il dicastero allo Sviluppo economico ha organizzato da oggi al 16 gennaio. Destinazione, Pechino. L’obiettivo -dice una nota dell’operatore- è “consolidare i rapporti di collaborazione commerciale e le partnership tecnologiche che l’azienda ha avviato già da alcuni anni”. Il gruppo, infatti, è presente nei settori finanziario, assicurativo, postale e nel mercato del trasferimento di denaro. La presenza nella delegazione al seguito del ministro Flavio Zanonato “è finalizzata al potenziamento delle partnership già in corso e alla individuazione di nuove con interlocutori e società” locali.
Intanto, si fa il bilancio di alcune attività definite negli ultimi tempi. Come quella inerente l’interoperabilità delle carte di credito con China union pay international, il principale circuito nazionale (ne gestisce oltre tre miliardi). Nei primi mesi, i visitatori nel Bel Paese hanno prelevato, attraverso i postamat, quasi 200 milioni di euro. L’accordo, che prevede altri supporti, mira a sviluppare il trasferimento internazionale di fondi da carta a carta.
E poi, c’è il portale di e-commerce Ule, che dovrebbe facilitare la penetrazione delle aziende tricolori. Il padiglione virtuale dedicato sarà attivo entro l’anno. La società presieduta da Giovanni Ialongo assicurerà il necessario sostegno alle imprese, come trait-d’union con la controparte asiatica.
Poste italiane e China post, ancora, hanno rafforzato le intese in campo assicurativo e nella logistica. La prima, sottoscritta con la controllata China post life insurance, prevede lo sviluppo di prodotti a doppio nome. Grazie alla seconda, che stabilisce agevolazioni per i pacchi fino ai due chili di peso in entrata ed uscita, l’import è raddoppiato e l’export è cresciuto del 40%.
Entro il primo trimestre del 2014 sarà attivato il servizio di trasferimento denaro attraverso Eurogiro, rivolto alla popolazione cinese residente in Italia.
Tornando al viaggio, tra le realtà presenti c’è pure Cassa depositi e prestiti. “Con la Cina -ha detto il ministro- abbiamo già ottimi rapporti economici e politici, ma ora è il momento di fare un balzo in avanti, cercando di mettere le nostre imprese, specialmente le pmi, in condizione di sfruttare al meglio il nuovo corso”. Lo sterminato Paese è il terzo partner commerciale dell’Italia.