Un importante giro di boa verrà ricordato oggi dalle Poste vaticane con un annullo. Sono scoccati, infatti, gli ottantacinque anni da quando furono varati i Patti lateranensi tra Santa Sede ed Italia.
Era l’11 febbraio 1929. Le firme apposte, dal segretario di stato Pietro Gasparri e dal primo ministro Benito Mussolini, misero fine alla “Questione romana”, avviata con l’occupazione sabauda della Città Eterna nel 1870.
Il manuale raffigura l’ingresso del palazzo di San Giovanni in Laterano, luogo in cui avvenne la sottoscrizione dei documenti e dal quale prendono il nome. Il materiale da obliterare sarà accettato sino al 15 marzo.
La ricorrenza -per quanto se ne sa in questo momento- resterà trascurata dalla Roma postale. Nel passato, a livello di francobolli, è stata sottolineata nel venticinquesimo anniversario (25 e 60 lire, usciti il 12 febbraio 1954 in Vaticano ed il giorno precedente in Italia) e nel trentesimo (nell’ordine: 30 e 100 lire il 25 maggio 1959, 25 unità l’11 febbraio). Vanno aggiunte le celebrazioni per la ratifica dell’accordo che ha modificato il Concordato (in entrambi i casi, un 400 lire emesso il 15 ottobre 1985) e nel ventesimo trascorso dalla stessa cerimonia (anche in tale frangente, i partner si sono coordinati definendo uno 0,45 ed un 2,80 euro ciascuno, lanciati il 9 giugno 2005).
In questo momento sembra godere di maggiore attenzione un’altra ricorrenza; pure essa scocca oggi: l’11 febbraio 2013 Benedetto XVI rinunciò, sorprendendo tutti, alla carica papale, aprendo la strada al successore, Francesco.