Attendendo il bilancio di Poste italiane riguardante il 2013, la Corte di conti fa sapere cosa ne pensa di quello relativo all’anno precedente. I numeri sono lì sul tavolo, e la Magistratura contabile non può che prenderne nota: “i positivi risultati conseguiti costantemente dal 2002 e da ultimo nell’esercizio 2012 costituiscono conferma della validità del modello di business adottato… e delle scelte gestionali operate”, premette una nota. Tuttavia, “è necessario che il management della società mantenga costantemente elevato il livello di impegno e di attenzione su quei profili di gestione che necessitano ancora di interventi migliorativi in tema di qualità dei servizi, di conformità normativa, di sicurezza e di contenimento dei rischi”. Il richiamo, ad esempio, è al capitolo Alitalia. Per il quale l’istituzione “prende atto della complessità della fase preparatoria diretta a verificare la sussistenza delle condizioni legittimanti e giustificanti l’intervento”; se ne riparlerà più avanti, allorché i dati “saranno stati verificati e/o confermati alla luce dell’evoluzione del quadro fattuale e saranno ulteriormente confortati dai risultati delle analisi economiche e finanziarie”. Occorre, altro aspetto, assicurare l’effettiva liberalizzazione del mercato. Cosa che, come hanno rilevato Autorità garante della concorrenza e del mercato ed Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, non sempre è stata concretizzata. Il Bancoposta si conferma come settore trainante. Le attività promozionali e le iniziative di marketing adottate hanno apportato un incremento nel numero dei conti correnti del 5,5%. Però, dall’accertamento ispettivo condotto dalla Banca d’Italia nel periodo compreso tra il 20 febbraio ed il 24 agosto 2012, “risulta confermata la persistenza di criticità nel comparto antiriciclaggio, in gran parte determinate dalla sottovalutazione dell’impatto della normativa di settore in relazione alla complessità della realtà operativa ed al numero dei rapporti intrattenuti con la clientela, nonché nelle diverse aree di presidio”. Sul tema, proprio settimana scorsa è scoppiato il caso riguardante la ‘ndrangheta in Brianza, che si avvaleva, fra l’altro, di funzionari di Poste attivi a Paderno Dugnano (Milano). L’andamento economico è stato caratterizzato dalla crescita nella disparità di fatturato tra le due aree: da un lato, i servizi postali “che, come avviene da tempo, hanno realizzato ricavi inferiori del 10,4% rispetto al precedente esercizio”. Dall’altro, il Bancoposta: mantenendo risultati positivi e in crescita (+3,5% sul 2011), è riuscito a compensare parzialmente le cifre complessive.
Mantenere elevato il livello di impegno e di attenzione
10 Mar 2014 15:56 - NEWS FROM ITALY
Bene i risultati del 2012 presentati da Poste italiane, ma la Corte dei conti suggerisce di non mollare la presa. Ed occhio alle procedure antiriciclaggio…