Guardare in fondo, fa girare la testa. È la scala elicoidale che caratterizza il cortile ottagono del Belvedere in Vaticano. Compare sul bordo del foglietto definito dall’Ufn per il 20 maggio, così da ricordare il mezzo millennio trascorso dalla morte dell’architetto e pittore Bramante. Il commemorato figura in un francobollo, tondo, inserito nel blocco, mentre la costruzione figura nel secondo. Peccato la disparità dei nominali, per la precisione equivalenti ad 1,20 ed a 3,60 euro, che di fatto impedisce un, seppur teorico, comodo utilizzo postale. La macchina da stampa si è fermata a centomila pezzi.
“Si conosce pochissimo della sua prima formazione mentre si sa che giovanissimo si perfeziona ad Urbino dove può ammirare da vicino artisti quali Piero della Francesca, Paolo Uccello, Mantegna e Melozzo da Forlì”, spiegano dagli uffici ricordando l’uomo. Dopo un breve periodo a Bergamo, si trasferisce a Milano, presso la corte di Ludovico il Moro. Se gli affreschi ora rimasti sono pochi, tra gli interventi architettonici si fanno notare quelli riguardanti Santa Maria presso San Satiro, la Basilica di Sant’Ambrogio, Santa Maria delle Grazie nonché il Duomo di Pavia. Nel 1499, dopo la caduta dello Sforza, si trasferisce a Roma, ottenendo importanti commesse. Ecco il chiostro di Santa Maria della Pace, il tempietto di San Pietro in Montorio ed appunto il cortile del Belvedere. Nel 1506 Giulio II lo nomina architetto pontificio, incaricandolo di numerose opere, tra cui la più importante è la demolizione e ricostruzione dell’antica basilica costantiniana intitolata a san Pietro. Il suo progetto è originale e grandioso, ma i lavori vennero interrotti definitivamente dalla morte: prima del papa e poi dello stesso Bramante nel 1514.
Il medesimo giorno usciranno anche l’omaggio al Greco (già segnalato) ed altri quattro titoli: per Carlo Magno, scomparso dodici secoli fa, Charlie Chaplin nato nel 1889, la Posteurop e la busta.
Aggiornamento del 23 gennaio 2015: la tiratura effettiva ammonta a settantamila esemplari.