Non solo l’Italia. Pure altri Paesi sono intervenuti con i propri contributi PostEurop oggi, nel momento in cui si celebra la “Festa dell’Europa”.
Ad esempio, vi ha partecipato l’Austria, forte di un francobollo da 70 centesimi dovuto a Silvia Moucka. Al pari dell’Estonia giunta ieri, ha scelto quale strumento musicale da rappresentare la cetra, che nell’area alpina ha trovato un buon riscontro. Vantando predecessori locali documentati sin dal XVI secolo. Un nome viene ricordato, quello di Johannes Petzmayer (1803-1884), che con il suo talento la fece conoscere nella società, entusiasmando la classe media ma anche l’aristocrazia e persino la famiglia imperiale. Da mezzo secolo a questa parte è entrata nel genere contemporaneo, richiesta nei repertori jazz, blues, world music, pop e rock.
Fisarmonica, violino e tamburello sono i protagonisti della Bosnia ed Erzegovina, raccontati da due dentelli, tagli da 2,50 marchi. Sono raccolti in fogli da cinque serie, carnet da tre e o in blocchi con una. Al progetto grafico ha lavorato Sunita Dzozić.
Coppia di cartevalori pure dalla Croazia, che ha fissato i nominali rispettivamente a 3,10 e 7,60 kune. Portano il nome di Sabina Rešić ed associano il suonatore, il mezzo e la carta della regione in cui è più tipico. Il primo raffigura la lijerica, un tre corde considerato il prototipo del moderno violino; adesso è presente soprattutto in Dalmazia. L’altro raffigura le sopile: ricordano l’oboe e sono sempre suonate in coppia; la loro diffusione permane in Istria.